Pubblichiamo molto volentieri una storia di speranza. Quella di Rosangela Palmas che ringraziamo. Ecco le sue parole

L’8 agosto 2018, dopo aver tribolato a lungo per vendere la nostra casa nella campagna senese e acquistarne una a Siena, finalmente io e Luigi, mio marito, ci siamo trasferiti. Il giorno dopo il trasloco, seduti nella terrazza della nuova casa, ci sentivamo stanchi ma felici. Iniziava una nuova avventura. Ma il destino, si sa, ha i suoi percorsi e ci aspettava al varco. Poco prima di ferragosto Luigi accusa un dolore forte, che ci costringe al Pronto Soccorso. Da lì inizia la curva discendente che in soli due mesi lo porterà via. 

Grazie al sostegno di QuaViO (Qualità della Vita in Oncologia), può trascorrere gli ultimi venti giorni a casa, nella nostra camera, con me vicino ogni notte e con familiari e amici accanto. In camera sempre musica classica, la sua preferita. Era cosciente a fasi alterne, ma sono convinta che abbia sentito l’amore intorno a lui. Pur nella disperazione di quei giorni e il senso d’impotenza che ti assale, anche io ho vissuto un amore travolgente tra noi, quello che ti rimane dentro per sempre.

Poi lui è passato oltre e io ho incontrato un dolore che non credevo possibile e che per mesi mi ha levato ogni desiderio di vita. Continuavo a lavorare e a portare avanti le mie cose, ma dentro mi sentivo come morta.

A un certo punto del mio viaggio di dolore per un caso – che non è mai un caso – ho incontrato un gruppo di Auto mutuo Aiuto per l’elaborazione del lutto dell’Associazione A.M.A di Milano Monza Brianza che, causa Covid, si incontrava online. Un’esperienza profonda, di autentica condivisione con chi parlava il mio stesso linguaggio perché viveva la medesima esperienza di dolore, seppur per lutti diversi. Chi era più avanti nell’elaborazione del proprio dolore rappresentava un esempio e una speranza.

A distanza ormai di anni continuo a frequentare quel gruppo e a portare ai nuovi entrati il mio contributo. Visto il grande dono che io avevo ricevuto dal Gruppo e poiché a Siena mancava un’esperienza simile, ho seguito una specifica formazione a Milano per la facilitazione di gruppi di mutuo aiuto per il lutto e il 3 dicembre 2021è partito il primo gruppo a Siena attivato da QuaViO.

Personalmente vivo quest’esperienza di facilitatrice del Gruppo come qualcosa di molto prezioso, che dà un senso e uno scopo al dolore che ho attraversato.
Ho sempre pensato, dopo i momenti iniziali di totale smarrimento, che la mia esperienza di perdita e di sofferenza dovesse servirmi e servire. Perché il dolore ti riconduce all’essenziale e a ciò che veramente conta nella vita: dare e ricevere amore. Nel gruppo diventa ” competenza”, esperienza da condividere nell’aiuto reciproco. E testimoniare, per chi ha appena iniziato il difficile percorso dell’elaborazione di un lutto, che sì, ci si può fare, che la vita nel suo immenso mistero è comunque un viaggio stupendo.

Il dolore, se non lasci che ti uccida, può davvero cambiarti e divenire molto altro e molto di più: un senso profondo del vivere e del condividere.
Io credo che un modo per sostenere chi è nella notte del lutto, dopo i tempi iniziali e sacrosanti della riservatezza e del buio, sia quello di aiutare a finalizzare quel dolore verso uno scopo e dargli valore.

Nella foto Rosangela Palmas  e Luigi

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