Chiara Veneri e il suo SimoneChiara e Simone insieme

Simone, l’uomo del suo cuore,  si arrende ad una malattia implacabile. Chiara inizia la sua battaglia per la vita e comunica a tutti un amore sopravvissuto alla morte: i nostri lettori hanno scelto, per più del 51%,  i suoi occhi chiari. A Chiara Veneri il premio “Sienasociale.it Storia dell’anno 2022”.

Eravamo una coppia come tante altre, non sempre era facile andare d’accordo, entrambi con una forte personalità e poco inclini a fare un passo indietro quando necessario. Ma eravamo insieme da 18 anni e per gran parte del tempo siamo stati felici.
Poi una mattina all’improvviso una crisi epilettica ha mandato in frantumi il nostro mondo e soprattutto ha decretato la fine della vita di Simone, a soli 57 anni”. Ci aveva scritto.

La sua vicenda umana ha colpito per un senso di vicinanza incredibile.

In appena 9 mesi se n’è andato per sempre, con una sofferenza inumana per entrambi.
Ma lui, fino a che ha potuto comprendere, mi ha voluto proteggere pur sapendo cosa stesse succedendo alla sua vita, ha sempre mostrato la sua forza per rassicurarmi.
Poi é stato operato al cervello e non é stato mai più lo stesso Simone che conoscevo.
Ho sempre creduto che quel suo deficit cognitivo dopo l’operazione, gli abbia consentito di superare in qualche modo quei momenti terribili da solo in ospedale e poi al centro di riabilitazione. Era tornato ad essere come un bambino, aveva bisogno di tutto e ciò che più desiderava, era tornare a casa sua. E c’è tornato per alcuni mesi durante i quali mi é stato possibile donargli tutto quello che potevo…mi accucciavo in fondo al suo letto e lo accarezzavo per ore fino a che non si calmava. E così arrivava l’alba, quando la luce del giorno lo avvolgeva nel suo abbraccio e lui allora si lasciava trasportare in un sonno profondo. In questo modo siamo andati avanti durante quei mesi a casa insieme”. Ed ecco l’aspetto straordinario di questa storia.

Io in quei mesi ho imparato l’amore, quell’uomo pragmatico, così razionale ed estremamente intelligente, pratico e spesso poco incline a lasciarsi andare, alla fine mi ha insegnato l’amore, mi ha insegnato ad amare nella maniera più pura, quando sai che é l’ultima occasione che hai di regalare amore a chi ami.

E poi siamo andati all’hospice perché il momento fatidico si stava avvicinando. Ed è proprio all’hospice che quell’amore si è moltiplicato e lì ci siamo ringraziati per la prima volta in 18 anni, per essere lì insieme, per avere quella opportunità, per provare quella forza e quell’amore. Fino all’ultimo respiro, quella mattina all’alba del 3 settembre 2021.

Quando mi sono accorta che non respirava più, gli ho detto che non lo avrei mai dimenticato e gli ho promesso che da quel momento in poi avrei pensato io a me stessa e che lui se ne poteva andare tranquillo, finalmente libero da ogni responsabilità.

Questo è ciò che ho imparato da quella esperienza ed è ciò che mi sostiene oggi. L’amore che ho provato, la forza che ci siamo dati e la scelta di dedicarmi a me stessa, al mio benessere e al mio futuro.

Ho una sola missione oggi… onorare la mia vita oltre ogni limite, per me e per Simo”.

Onorare la vita: si può fare anche andando oltre il personale per raccontare di noi stessi perché altri possano, attraverso la nostra storia,  capire anche di se stessi.

Questo è il messaggio più forte che lascia Chiara: quello di un amore che, sopravvisuto alla morte, può “contagiare”.

Buona vita Chiara.

Chiara Veneri oggi
Chiara Veneri oggi
Chiara Veneri oggi
Chiara Veneri oggi

Per rileggere la storia di Chiara

“In hospice l’amore si è moltiplicato”: Chiara ricorda Simone

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