Oggi si celebra la “Giornata Mondiale del Teatro”. Per evidenziare l’importanza della ricorrenza, ecco le parole di una bravissima attrice che delizia il suo pubblico per una motivazione speciale: la solidarietà. La storia di Federica Olla attrice della compagnia teatrale “La Sveglia”.
Perché il teatro?
Il teatro, da quando ero bambina, mi ha sempre attratto tantissimo. Durante le scuole medie ho partecipato ad una compagnia di coetanei che faceva Teatro di Burattini, per poi passare al palcoscenico, e poco dopo, un po’ più grande, ho cominciato a fare qualche esperienza di teatro vernacolare con Tambus.
Proprio a 18 anni dalla morte di Tambus, il circolo culturale la Sveglia decise di omaggiarne la memoria con uno spettacolo che avrebbe dato uno spaccato delle sue commedie più conosciute e fu lì che conobbi Mario Ghisalberti e il suo gruppo dal quale poi non mi sono più separata.
Il teatro solidale. Cos’è?
Ci sono mille modi per fare beneficenza e aiutare chi ha bisogno. Ma certo, farlo attraverso il teatro, diventa una attività che fa bene anche a se stessi.
Recitare impone di entrare nella psicologia di un personaggio diverso da noi. Aiuta a conoscersi e a conoscere gli altri. Necessita di impegno e dedizione, esercizio di memoria e di interpretazione. Sono tutte attività che portano a crescere e a diventare responsabili in un contesto quasi di squadra; perché anche se non ci sono molti attori sul palcoscenico, ci sono sempre molti soggetti coinvolti: dal regista agli scenografi, dai trovarobe al suggeritore.
Con il passare del tempo ho scoperto che dedicare molta parte del mio tempo libero al teatro è un arricchimento e una grande soddisfazione.
E allora cerco di esserci. Sempre.
Tutto sommato, fare la guida turistica è di per sé molto simile a recitare…
Non potrei chiedere di più.
Sienasociale.it ringrazia Federica Olla per la testimonianza e per le sue innumerevoli interpretazioni da “attrice per solidarietà”