Una proposta alternativa per chi non avesse ancora deciso la destinazione finale per la gira fuori porta. “A due passi da Siena” una vera scoperta: uno scrigno di tesori tra arte spiritualità e storia.
Abbadia a Isola prende il nome dalle paludi che, fino al XII secolo almeno, circondavano la parte inferiore dell’insediamento tanto che l’Abbazia fortificata che la contraddistingue sembrava, appunto, adagiata su un’isola in mezzo all’acqua. Nel 1001 Ava (figlia del conte Zanobi, di discendenza longobarda, e vedova d’Ildebrando, Signore di Staggia) fondatrice dell’Abbazia stessa, invita una comunità di Benedettini ad insediarsi nel complesso ed inizia così, ad opera dei monaci, un lungo lavoro di bonifica della palude e di ampliamento del monastero. Nel 1173 l’Abbazia viene dedicata a San Cirino (oggi titolata anche a San Salvatore) ed è un capolavoro dell’arte romanica, con pilastri e capitelli addirittura longobardi. All’interno (un vero scrigno di opere d’arte) spicca il capolavoro della maturità artistica del pittore senese Sano di Pietro: la “Madonna col bambino e Santi”, polittico datato 1471 e ancora posto sull’altare maggiore.
La facciata era dotata di un portale doppio tipico delle chiese di pellegrinaggio e la chiesa è unita al monastero da un loggiato a due piani.
A servizio del complesso religioso erano stati aggiunti uno Spedale (1050) e uno Xenodochio (1102) dato che, essendo sul percorso della Via Francigena, potesse accogliere per la notte e sfamare i chiunque fosse in cammino.
Ad Abbadia a Isola sono integri e visibili parte del fossato medievale che circondava le mura del borgo, la porta principale di accesso e due torri (ora private) e, lungo le mura dell’angolo sud-ovest (dietro il monastero), è leggibile l’antica bastionatura.
Abbadia a Isola è adatta a visite per famiglie e per persone disabili. Ma coloro che avessero tempo e possibilità, come i pellegrini diretti a Roma, potrebbero percorrere a piedi un tratto della Francigena (agile e ben segnalato) e dirigersi, attraverso un paesaggio incontaminato verso Monteriggioni, le cui mura turrite vi svetteranno di fronte e guideranno quasi attraverso il tempo.
Maura Martellucci
per saperne di più
A Pasquetta la meta accessibile : castello di Montemassi e Sito Transitorio – SIENASOCIALE