In occasione del 25 aprile condividiamo con voi i nostri consigli per “scoprire” tesori di arte, cultura e storia. Due mete accessibili a pochi passi da casa nostra: il Castello di Crevole e la Chiesa di San Michele Arcangelo a Castiglion del Bosco
Il Castello di Crevole ed il fantasma del vescovo Donosdeo Malavolti
La tradizione vuole che sotto la rocca di Crevole sia nascosta, seppellita per difenderla dalla spoliazione nemica o dalla distruzione, la più grande e ricca biblioteca del tempo. L’appassionato e signore di Crevole era l’arcivescovo Donosdeo Malavolti e siamo negli anni della Guerra di Siena. Il primate senese, Donosdeo, difese in ogni modo Crevole dagli assalitori fiorentini. Li scomunicò dalla cima delle mura col crocifisso in mano maledicendoli, si barricò nella fortezza apparentemente imprendibile. Apparentemente perché nell’aprile del 1554 venne distrutta dai nemici. Ma non prima che Donosdeo (un pò come la mitica biblioteca di Alessandria) fosse riuscito a nascondere nelle viscere impenetrabili del castello i suoi tesori. E così, ancora oggi la tradizione vuole che di notte (quelle di luna piena sono sempre le migliori) si odano le urla e i gemiti di feriti e moribondi e che, sugli spalti, appaia lo spettro del Vescovo, “con occhi di fiamma e piedi di brace“, pronto a ripetere la maledizione contro chiunque minacci il castello. Lo spirito del Vescovo e delle anime rimaste avvolte tra i ruderi si dice che scompariranno solo quando la biblioteca, alla quale egli tanto teneva, sarà ritrovata e custodita nella maniera dovuta.
Ma siccome un po’ di storia vi tocca Crevole, fortezza della Val di Merse, fu, insieme a Murlo, uno dei più importanti possedimenti della diocesi senese. La rocca, d’origine antichissima, venne fortificata nel 1325 per desiderio del vescovo di allora, sempre un Malavolti, a fine del secolo Siena v’inviò una guarnigione era pagata dalla mensa episcopale. Nel 1380 fu assalita per la prima volta e saccheggiata dai ghibellini, banditi da Siena. E poi ci credo che Donosdeo se la prese così!
Per arrivare a Crevole bisogna dirigersi verso Murlo e poi si raggiunge sia dalla SS2 Cassia seguendo le indicazioni da Lucignano d’Arbia che dalla SS223 Siena-Grosseto seguendo le indicazioni per Fontazzi. Il parcheggio per chi volesse farsi una passeggiata è in fondo ad una strada sterrata che si percorre agevolmente a piedi. E’ adatto a famiglie con bambini e con perdone disabili. Non è accessibile a colore che hanno problemi motori.
La chiesa di San Michele Arcangelo a Castiglion del Bosco e l’ultimo affresco di Pietro Lorenzetti
Non poteva saperlo Pietro Lorenzetti che quel meraviglioso affresco sarebbe stato, forse, il suo ultimo lavoro prima di morire durante la Peste Nera che dopo tre anni, nel 1348, avrebbe decimato Siena (il mondo del tempo, in realtà). Non potete saperlo voi che in quella minuscola chiesa esiste un capolavoro del genere, come non lo sapevo io. Ed allora domani, in girello per il 25 aprile, andate a Castiglion del Bosco, oggi nel Comune di Montalcino, ma un tempo castello dell’Antica Repubblica Senese, riempitevi gli occhi di bellezza. In una piccola chiesa intitolata a San Michele Arcangelo (la cui facciata in pietra del luogo è molto semplice e senza elementi decorativi, con un campanile a doppia vela del XVIII secolo) ammirerete un interno finemente decorato e questo affresco unico per il suo genere e la sua storia. L’opera che raffigura l’Annunciazione, con a destra i Santi Michele Arcangelo, Bartolomeo e Francesco d’Assisi e a sinistra Antonio abate, Giovanni Battista e Stefano, e si pensa che l’edificio religioso risalga agli inizi del XIV secolo. Molte sono le ipotesi sui suoi benefattori ma la più suggestiva la lega ad una committenza senese, proprio della famiglia Malavolti e proprio del “nostro” vescovo, Donosdeo Malavolti, che qui aveva dei possessi sia di famiglia che legati al vescovado. E già che siete a Castiglion del Bosco ci sono da vedere i resti del castello e lì vicino, nel bosco, la prima sede della chiesa, ormai ridotta in affascinanti ruderi.
La visita a Castiglion del Bosco è accessibile e godibile da tutti. Mentre la visita nell’antica sede nel bosco vicino non è accessibile a persone con disabilità fisiche.
Maura Martellucci