“Il Santo viene portato in processione con quello che era definito il “carro bello”, ovvero il più elegante dei 3 carri funebri a trazione animale di cui era dotata la Misericordia di Poggibonsi nella prima metà del XX secolo“. Così inizia il racconto di Massimiliano memoria storica della cittadina sullo specifico tema. Il nostro protagonista è dipendente della Misericordia di Poggibonsi ed ha iniziato a fare servizio per le funzioni funebri a 14 anni, ma già a 12 dava una mano agli adulti. Oggi ha 55 anni e ci aiuta a capire una specificità del nostro territorio che è divenuta simbolo di cultura.
Da chi è stato allestito il carro?
“Dall’artigiano poggibonsese Luigi Calattini su telaio della famosa carrozzeria Mühlbacher di Parigi, era munito di un sarcofago ligneo all’interno del quale veniva deposta la bara del defunto. Il traino era affidato a Lanfranco Tavoni, che aveva l’appalto per trainare il carro comunale della nettezza urbana”
Quando entrò in servizio?
“Entrato in servizio nel 1920 vi rimase fino al 1954, quando venne acquistata la prima autofunebre (una Fiat 1400). Fu utilizzato un’ultima volta, nel 1955, per dare l’estremo saluto al suo costruttore. Per la processione viene rimosso il sarcofago è inserita la teca col Santo”
Massimiliano ha conosciuto Tavoni e ha ricevuto descrizioni orali dalle persone vissute negli anni ’50.
Il resto è storia recente con padre Daniele, rettore della Basilica che, nel 2018, ha fortemente voluto la processione per caratterizzare un evento che coinvolge l’entusiasmo popolare, la religiosità e la fede sul seguente itinerario: partenza (h. 21) dalla chiesa di San Giuseppe, via Martiri di Belfiore, via Montegrappa, largo Campidoglio, sottopasso via Vallepiatta, via Montenero, via Trento, largo Gramsci, via della Repubblica e arrivo in Collegiata.
Sarà presente anche il gruppo degli esperti di droni appartenenti alla Misericordia di Certaldo al fine di assicurare fotografie di sicuro impatto.
Buon San Lucchese a tutti.