Giacomo Vigni, 48 anni è il professore che tutti noi avremmo voluto avere. Non solo per la sensibilità e l’empatia che trasmette ma anche perché dove passa lui, lascia un segno, un bel ricordo, una bella emozione… qualcosa di positivo, insomma! Assaporiamo insieme la sua bella storia che da oggi e’ anche in un libro.
Dopo gli studi fatti presso l’istituto d’arte si trasferisce prima a Roma e poi a Milano per coltivare la passione del teatro; qui lavorerà per diversi anni anche per conto di televisioni importanti, ma purtroppo, a causa di un’improvvisa malattia del babbo, Giacomo deve ritornare a Siena ed abbandonare il sogno.
“Una volta rientrato a casa ho sentito la spinta di dover iniziare a lavorare nel sociale, quasi per voler dare un senso all’aver abbandonato la recitazione; ho cominciato a lavorare presso alcune cooperative e scuole come educatore; qui ho avuto la fortuna di conoscere Federico, un ragazzo autistico che mi ha cambiato la vita. Ho trascorso con lui tanti anni facendo progetti sia dentro e sia fuori la scuola e compiendo insieme un bellissimo percorso insieme; questo mi ha spinto a rimettermi in gioco ricominciando a studiare per approfondire conoscenze ed acquisire competenze, visto che il solo aspetto pratico non bastava: volevo essere in grado di supportare in maniera più completa e proficua lui e gli altri ragazzi che avrei incontrato sul mio cammino”.
Giacomo riesce a conseguire ben due lauree e a tirare fuori dal cassetto il suo secondo sogno: quello di insegnare… “ho cominciato a lavorare presso diverse scuole superiori per approdare poi all’Istituto Caselli inizialmente come insegnante di sostegno, cosa che mi ha permesso di portare avanti un progetto educativo che seguivo e che mi stava a cuore, per poi raggiungere il traguardo: insegnare la mia materia (psicologia) potendo usufruire della disponibilità e libertà di espressione concessimi dal Caselli. Fin da subito ho avuto la fortuna di poter dare un contributo personale, sentendomi libero di proporre progetti che dessero la possibilità a tutti i ragazzi – non solo disabili – di usufruirne. Da diversi anni ormai, insieme alla didattica tradizionale, riesco a proporre percorsi diversi e innovativi che uniscono il territorio alla scuola, due realtà che non devono restare isolate ma piuttosto dialogare, interagire e conoscersi approfonditamente”.
Il nostro prof da sempre è presente nel sociale da quando, negli anni della malattia del babbo, si è trovato solo in molte occasioni e le poche persone disponibili, anche solo all’ascolto, lo hanno realmente arricchito e fatto la differenza nel suo rapporto col padre “un percorso terminato cinque anni fa con la sua morte, ma molto significativo ed importante perché sono riuscito a prendermi cura di una persona che non si era presa cura di me; avendo però sempre coltivato un senso di gratitudine nei suoi confronti per avermi donato la vita insieme a mia madre, nel nostro ultimo periodo insieme mi sono avvicinato al perdono; perdonandolo ci siamo concessi la gioia di amarci come si devono amare un padre ed un figlio”.
“Da tempo ormai, faccio parte di diverse associazioni dando la mia totale disponibilità perché se qualcuno ha bisogno (un’associazione, una famiglia o una situazione di emergenza) posso dire che ci sono; per questo non ho mai sposato l’identità di una sola associazione. L’idea di sienasociale.it a cui ho aderito come persona, infatti, è stata la soluzione ideale ed importantissima perché è un luogo di condivisione di problemi, disagi, difficoltà, vittorie e risultati. Ad esempio, ho avuto tante condivisioni con Letizia Cambi delle Bollicine: ci siamo sostenuti a vicenda nel periodo della pandemia, così come abbiamo assaporato periodi di gioia; con lo stesso Giuseppe Saponaro (Direttore di sienasociale.it ndr) ci siamo capiti subito ed è nato un rapporto empatico! Lo stesso potrei dire di tante altre persone che camminano con me nel percorso della vita…”
Inoltre, Giacomo ama coinvolgere e sensibilizzare i suoi studenti nelle cose in cui crede e che fanno bene all’anima ed allo spirito “forse perché non avendo avuto figli cerco di trasmettere nel mio piccolo i valori della vita ai miei ragazzi durante le poche ore che trascorro con loro. Ad esempio, la condivisione della donazione del sangue è stata molto emozionante. Credo che donare sia proprio un atto d’amore: possiamo salvare delle vite e personalmente ho visto gente che ne aveva assoluto bisogno a causa di incidenti; donare è dare amore allo stato puro ed in maniera naturale ed averlo condiviso coi ragazzi mi ha commosso al punto che ho versato delle lacrime. E loro, mi hanno ringraziato ed erano pieni di entusiasmo per il gesto”.
Ma non è finita qui… Il nostro prof ha scritto “Il Conte Giakhy e il pollaio magico” un libro che parla di empatia, inclusione, disabilità, comunicazione ed ascolto; tutti termini che gli stanno a cuore e a cui lavora tutti i giorni condividendoli con chi ama: alunni, colleghi, amici. “E’ un piccolo libro, scritto con linguaggio semplice che spero passano leggere tutti! Racconto del rapporto con mio nonno e dell’amore per gli animali; proprio attraverso di loro affronto il tema della disabilità in maniera delicata, senza sottolineare la sofferenza (non volevo mettere in risalto il dolore) ma piuttosto evidenziando l’arricchimento che questa porta con sé”.
Al termine della chiacchierata, Giacomo ci saluta così “nella vita ho imparato a non dare consigli e a non sostituirmi alle decisioni degli altri nonostante spesso mi ritrovi a coprire il ruolo del consigliere! Ma un po’ per gli studi fatti e un po’ per la professione che svolgo, preferisco far vedere quali possono essere le prospettive delle azioni che verranno e permettere alle persone di trarne il giusto insegnamento, da soli”.
A questo punto, come dicono gli studenti di Giacomo… “stay tuned”, cioè restiamo connessi, in contatto, in connessione, insomma uniti… perché presto, anzi prestissimo, ci ritroveremo tutti ad assistere alla presentazione del Conte Giakhy!
Buona vita “the prof” e grazie per tutto ciò che fai e dei tuoi insegnamenti!
Stefania Ingino
Quale direttore di questa testata non posso che essere onorato. Il professor Giacomo Vigni ha rilasciato alla “nostra” Stefania Ingino una bellissima intervista che parla di lui e del “nuovo nato”: il libro. Credo che il protagonista di questa storia sia un reale valore aggiunto per la comunita’ senese: uno di quelli che fa la differenza. A me non resta che il piacere di leggere il libro e il privilegio di essere, semplicemente, suo amico.
Giuseppe Saponaro
Il libro
In vendita in libreria e in tutti i maggiori store on line “Il Conte Giakhy e il pollaio magico”
di Giacomo Vigni
Genere: Narrativa
Listino: € 13,90
Editore: Albatros
Collana: Nuove Voci Strade
Pagine: 130
Lingua: Italiano
Vigni, alla sua prima opera letteraria, ci regala un delizioso romanzo di formazione nel quale
racconta la sua crescita nell’incontro con gli animali che hanno segnato il suo percorso: la gallina Clara e il gallo Guido, la cagnetta Sophie, le gatte, i cavalli, gli anatroccoli… tutte bestioline che andranno a far parte della Fattoria Didattica realizzata poi da adulto. Un percorso costellato anche dalle figure peculiari dei nonni, delle amiche, dei compagni di strada, amici, colleghi e colleghe, vicini di casa. Ognuno unico, descritto magistralmente con pochi vividi tratti. Un libro che ha al tempo stesso il profumo della favola e della vita vera.