Manuela, volontaria della Pubblica Assistenza di Taverne d’Arbia, e Noemi, Fatima, Anna e Adrian, tutti volontari della Pubblica Assistenza di Siena, hanno scelto di condividere con noi il racconto della loro esperienza al May Days, la grande festa delle pubbliche assistenze toscane che si è svolta a Rosignano Solvay nel fine settimana settimana appena trascorso (leggi l’articolo che ne racconta)
La felicità va condivisa, ce lo ha detto Chiara nel suo racconto del May Days 2023 (qui l’articolo). E questa condivisione è diventata contagiosa perché sono tanti i volontari di Anpas Zona Senese che ci hanno scritto per raccontarci la propria esperienza. Abbiamo scelto perciò di tornare idealmente al campo base di Rosignano, tra le divise arancioni di “quelli della più bella delle città“, e godercele tutte queste storie perché raccontano il nostro “essere parte di qualcosa che ci completa“.
“Quast’anno – ci scrive Manuela Balucanti, volontaria della Pubblica Assistenza di Taverne d’Arbia – ho avuto il piacere di interfacciarmi e vivere l’esperienza del May Days con due associazioni che non sono la mia, eppure, nemmeno per un secondo, le persone che erano con me mi hanno fatta sentire fuori luogo, anzi mi hanno accolta e si sono fidati di me. Provare con loro non è mai stato pesante, dispiace per i risultati, certo, ma aldilà della gara ho conosciuto persone belle con cui condividerò per sempre il ricordo di questa esperienza. Il May Days è bello perché lì il tempo si ferma, il cuore è pieno di amore e non ti senti mai solo, chi non lo vive spesso non capisce perché quando ne parliamo siamo così orgogliosi, ma fidatevi che in quei giorni c’è qualcosa di magico che difficilmente riesci a spiegare a parole. Grazie ai miei compagni di viaggio, che come ogni anno, fanno vincere il premio per la Zona più rumorosa. Ci vediamo il prossimo anno, più carichi che mai!“
Per Noemi, invece, l’edizione 2023 è stata la prima alla quale ha partecipato.
“Non sapevo – ci scrive – cosa aspettarmi dall’esperienza, se mi sarei trovata bene o no, e riguardando adesso tutti e tre i giorni rivedo solo tanta tanta felicità in tutto quello che abbiamo fatto tutti insieme. Sapevo che fra tutti eravamo come una famiglia ma non me lo aspettavo così tanto come lo siamo stati in quei giorni.”
Anche per Anna è stata la prima volta al May Days.
“In questo tre giorni – ha raccontato – mi sono divertita tantissimo, ho visto così tanta gente in arancio che non immaginavo che fosse realtà, ma una bella realtà di altruismo verso il prossimo che fa bene al cuore.“
Fatima, invece, era sicura che sarebbe stata un’esperienza piena di emozioni come le precedenti edizioni.
“È bellissimo – ci spiega – ricordarsi quanto possa fare la differenza far parte della grande famiglia di ANPAS, formata da volontari di tutte le età che si impegnano, ci mettono il cuore, si confrontano, si ascoltano e si aiutano.“
“È stata – ha scritto Adrian – un’esperienza unica, dove persone di diversi posti si incontrano per un unico scopo: divertirsi e vivere al meglio il mondo ANPAS. Vivere esperienze nuove, fare amicizia, essere una squadra e soprattutto divertirsi insieme come una grande famiglia: questo è il May Days.“
Se dovessimo ricavarne una formula matematica il comune denominatore non potrebbe che essere il sentirsi parte di una grande famiglia, dove cresciamo, maturiamo, invecchiamo, a volte ci allontaniamo, talvolta torniamo, spesso restiamo. Uniti, attenti, umani. Insieme.
Emilia Di Gregorio