E’ volontario della Misericordia di Torrenieri. Siamo riusciti a raggiungerlo telefonicamente ieri mattina. Dopo pochi secondi al telefono: “Mi scusi devo andare ho un’emergenza in corso“. Ci ha scritto questa notte. Ecco il disastro visto dagli occhi di un volontario.
“Siamo arrivati giovedì nei pressi di Modena a perlustrare il fiume Panaro. Poi a Faenza: usiamo le nostre idrovore per svuotare garage e cantine”.
Ha le idee chiare Luca. Proviamo a conoscerlo meglio. “Abito a Radicofani, lavoro in comune a Torrita di Siena ed è dal 96 che sono in Misericordia. Non sono sposato. Fortunatamente il mio lavoro mi permette di fare ciò e lo farò fino a che Dio mi darà la possibilità “.
Poche informazioni. Precise. E’ come se il nostro protagonista abbia fretta di raccontare per poi tornare a lavoro. “Sono con Maria Vittoria dipendente della Misericordia di Torrenieri lei alla prima esperienza in protezione civile io ne ho diverse altre: terremoti compresi”.
Leggo, penso e spontaneamente porgo l’unica domanda che “bussa” alla mia mente da un po’.
Perche’, perché Luca sceglie di essere lì?.
“Mi piace e mi fa stare bene vedere quella sottile striscia di sorriso sulla faccia della gente, quando arriviamo e ci mettiamo a lavoro. Aiutare chi ha bisogno non ha eguali ci si sente bene dentro e nell’anima. In più si può conoscere persone che rimangono amiche anche anni dopo!”
L’ultimo messaggio di Luca e’ delle ore 23.57 di ieri. Qui a Siena quella trascorsa e’ stata una notte che a poco a che fare con maggio: piovosa, fredda. Immagino che anche quella di Luca, a non molti chilometri da me, sia stata simile. Poi capisco che non e’ come penso.
Alle 23.58 Luca scrive: “Quel grazie che dice la gente scalda il cuore anche nelle notti più buie”.
Giuseppe Saponaro