Nei prossimi mesi estivi, e fino al sorgere dell’autunno, Siena ospiterà autori le cui opere sono conosciute in tutta Italia. Fino al 2 ottobre, ogni quindici giorni, in Fortezza, i senesi potranno incontrare importanti penne che presenteranno le loro opere all’interno della Rassegna letteraria “Libri e tramonti”, appuntamento fisso nel calendario del Siena Summer festival.
Il prossimo appuntamento sarà
con Luca Telese e il suo “La scorta di Enrico”, un’opera che racconta
un pezzo della storia italiana. Curatore dell’evento è Massimo Granchi: scrittore lui stesso, Granchi è ormai un importante animatore del mondo culturale, senese e non. Una sua intuizione è stata la scintilla
che ha fatto nascere l’Associazione Scrittori Senesi e successivamente
il Premio Città di Siena, solo due delle iniziative che lo hanno visto muoversi nel mondo culturale.
A lui è stata affidata la progettazione
e la realizzazione di questa rassegna e noi lo abbiamo incontrato per capire qual è la sua idea di cultura in rapporto alla realtà senese
“Credo che Siena abbia le carte in regola per competere, in termini culturali, con grandi città dentro e fuori i confini nazionali. Da quando sono giovanissimo, ho sempre avuto una passione per la
scrittura. Prima era un’attività del mio privato che poi è cresciuta
fino a permettermi di scrivere opere più complesse, romanzi e saggi.
Seguendo questa passione sono entrato in contatto con un mondo variegato, dove la cultura si declina in modi diversi e permette di entrare in contatto con altri con cui fare rete. L’Associazione
Scrittori senesi nasce proprio per farlo in una città che ha enormi spazi per crescere, sotto il profilo culturale.”
Siena, fuori dai suoi confini, è identificata con il Palio.
“Il Palio deve essere un punto di partenza per restituire a Siena un posto nel panorama culturale internazionale. E sottolineo che è un punto di partenza di enorme prestigio, che poche altre città al mondo possono vantare. Ma proprio perché partiamo da un livello culturale
così prestigioso, non possiamo che porci come obiettivo quello di creare eventi capaci di competere con quelli realizzati in realtà rappresentative come Venezia, Matera, Palermo, ma anche Parigi, Vienna e Madrid”.
Quindi una Siena che si confronta anche su temi diversi?
“Una Siena vetrina di cultura che non è solo arte tradizionale, ma anche nuova, innovativa. Una città che si impegna nella promozione della cultura, ma anche delle culture e dell’intercultura figlia di
un’accoglienza consapevole di ciò che questo significa in termini di
crescita e progresso.”
Cosa farebbe Granchi per rendere Siena un brand culturale competitivo
nel panorama internazionale?
“Credo che sarebbe necessario un tavolo permanente della cultura, al
di fuori delle appartenenze politiche, capace di progettare, a lungo termine,
e di realizzare i progetti condivisi. La Rassegna letteraria è, nelle
mie intenzioni, un appuntamento non estemporaneo, ma capace di
resistere nel tempo. Ma ci sono tante realtà culturali che potrebbero rivestire un ruolo importante: penso per esempio alla musica. A Siena abbiamo la Chigiana e il Siena Jazz,
veri e propri poli di attrazione internazionale.”
Massimo Granchi ha le idee chiare in merito alle potenzialità di
Siena: la città può ancora crescere e attività come “Libri e tramonti” possono diventare il volano per fare di Siena l’importante vetrina delle arti e delle culture che merita di essere.
Marina Berti
per saperne di più
www.massimogranchi.it