Suona la campanella dell’ultimo giorno di scuola: grande felicità per la fine di un cammino che ha visto impegnate energie e fatiche, ma… adesso come affrontiamo l’estate? La domanda riguarda tutti i genitori di ragazzi in fase preadolescenziale: la scuola, infatti, con i suoi tempi ed i suoi impegni è un grande organizzatore della vita quotidiana dei figli. Ma quando questa chiude i battenti che fare??
Molte famiglie si organizzano all’interno della parentela più stretta: in questo caso nonni, zii e cugini diventano complici protagonisti di un’avventura non ben definita! Ma siamo davvero sicuri che questa sia la soluzione migliore per un bambino durante i mesi estivi? Oltretutto se a casa dei parenti ospitanti non c’è nessun altro coetaneo con cui interagire e giocare, la situazione può diventare particolarmente complessa e problematica. Il rischio che la giornata si protragga tra una serie di esperienze in solitario, ed un troppo attaccamento a schermi televisivi, di consolle di video-giochi, di un tablet, è molto vicino…
Incontriamo Giovanna, mamma di Manuele di 6 anni e Maria Luce di 11 che da sempre usufruisce dell’opportunità dei campi estivi come soluzione, dato che sia lei e sia il marito lavorano a tempo pieno e le famiglie d’origine abitano lontane centinaia di chilometri… “Penso che siano l’alternativa ideale per la famiglia dopo la fine della scuola. Noi genitori siamo tranquilli perché abbiamo la possibilità di portare i nostri figli in luoghi sicuri, piacevoli e educativi, con personale preparato ed organizzato; i bambini hanno la possibilità di fare molteplici attività dato che vi sono varie formule di campi estivi che spaziano dallo sport, all’educazione ambientale o altri estremamente creativi ed innovativi con tematiche legate all’arte e alla cultura. Data la presenza di personale competente, sono una buona esperienza per i bambini che portano a casa una settimana di emozioni positive basate sul gioco, assaporando inoltre l’opportunità di fare nuove amicizie. Devo dire che per noi genitori il fatto di vedere i figli reduci da giornate piene di entusiasmo, è il massimo”.
“Quelli preferiti dai miei figli sono i campi all’aperto e che principalmente hanno a che vedere con conoscenza della natura ed il contatto con animali. Quest’anno, ad esempio, abbiamo scelto una fattoria didattica in cui è previsto il contatto con tanti animali ai quali si sono avvicinati e rapportati senza paura”.
Vista le numerose esperienze negli anni, chiedo a Giovanna se da genitore possa avere dei suggerimenti da voler comunicare “Sicuramente apprezzo la vastità delle scelte di quest’anno che sono molto più variegate rispetto agli anni passati. Penso che bisognerebbe però divulgarle maggiormente perché la cittadinanza possa scegliere consapevolmente un’estate di qualità per i propri figli. Credo anche che la scelta delle Associazioni di volontariato di offrire campi estivi sia un’ottima alternativa: far conoscere fin da piccoli le attività legate al sociale può aprire alla visione della figura del volontario ed innescare nel buon cuore dei bambini, sane scintille d’amore”.
Che sia un’estate indimenticabile per tutti i bambini che, dopo mesi di studio ed impegno, meritano proprio di vivere!
Stefania Ingino