Lei è sicuramente un grande esempio di caparbietà e voglia di vivere. È nota al piccolo schermo per le sue numerose presenze sia in veste di modella partecipando a Miss Italia, sia come cantante cavalcando il grande palco del Festival di Sanremo. Grande atleta ha vinto la medaglia d’oro ai campionati paralimpici nel 2013 a Lione ottenendo il record mondiale nella categoria T11-12.
Annalisa Minetti è la bellissima donna che tutti conosciamo, piena di vitalità e carisma che trapela da ogni sua parola e che mi racconta di come una serie di incontri fortunati e fortuiti l’hanno portata ad essere ciò che è ora e a realizzare i suoi sogni “sono sicura che le cose non accadono per caso, ci vengono presentate delle occasioni nella vita ed è importante afferrarle per iniziare un nuovo percorso. A me è successo così: ogni incontro mi ha portato ad intraprendere una strada che non ho mai visto come un ostacolo, ma piuttosto come un’opportunità da cogliere”.
Affetta da una retinite pigmentosa che l’ha portata alla cecità, ammette che nonostante il suo carattere determinato, non è stato per nulla facile arrivare a questi traguardi “essere non vedente è come portarsi dietro un bel fardello. La vita non è semplice ed ogni volta capisco che devo studiare, devo ingegnarmi e trovare il giusto metodo per raggiungere il mio nuovo personale obiettivo. Il lato positivo è che certamente questa condizione stimola la mia resilienza ed aumenta la mia forza d’animo permettendomi di guardare avanti con tenacia e progettualità”.
Consapevole di essere da esempio per molti giovani, grazie anche alla collaborazione con Luca Massaccesi dell’Osservatorio Nazionale Bullismo e Disagio Giovanile, affrontiamo la problematica dei bisogni giovanili sempre più presenti e messi in evidenza nell’età adolescenziale “i social hanno una gran parte di responsabilità sulle nuove generazioni ed il poco controllo che vi è su tutto ciò che circola in rete, aumenta la problematica. Lo sport in quanto disciplina ed impegno è sicuramente una carta vincente ed efficace contro la noia e l’apatia che possono subentrare. Sono appena tornata dalla Polonia ed ho potuto constatare che le scuole locali hanno un approccio molto più orientato verso l’attività fisica: lo sport è parte integrante delle materie scolastiche per molte più ore rispetto ai nostri istituti, così come lo sono anche molte attività laboratoriali. Forse il nostro sistema scolastico andrebbe rivisto ed aggiornato un po’, prendendo esempio dai Paesi del nord Europa. Lo sport fortifica i ragazzi non solo da punto di vista del fisico. È una fatica che non affatica ma predispone a focalizzare l’attenzione in obiettivi sani, superando quegli ostacoli anche emotivi che prima o poi nella vita, si presenteranno”.
“E poi i giovani meritano di essere ascoltati perché troppo spesso sono vittime di etichette date da noi adulti, senza neanche prima aver sentito le loro idee ed i loro pensieri. Spero tuttavia che imparino a gestire gli strumenti tecnologici in maniera costruttiva e non distruttiva evitando situazioni di violenza e rabbia che portano solo alla separazione e alla discriminazione”.
Ringrazio Annalisa con un abbraccio virtuale, complimentandomi per la bella persona che è e per l’esempio che da anni porta avanti. Porto con me una bellissima sensazione di forza e perseveranza pensando quanto troppo spesso siamo portati ad abbatterci per molto meno e per situazioni molto meno gravi.
Buona vita Annalisa!
Stefania Ingino