“Bisogna rivolgersi a Dio con confidenza chiamandolo Padre: siamo un’unica comunità in cammino, siamo figli di uno stesso Padre. La preghiera e’ vera e profonda se oltre che figlio mi sento fratello“. Le parole sono del cardinale Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino e vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza, durante la solenne cerimonia, di oggi, nella Basilica di San Pietro: i 2800 pellegrini tornano a casa dopo una giornata unica.
Sveglia presto
Sono partiti con il buio.
Sull’autostrada le tracce dell’alba. A Roma la luce: non solo quella del giorno. Con lei, quella dello spirito.
E’ stato qualcosa di significativo, intenso, pieno. “La preghiera e’ esperienza non esclusiva ma inclusiva non possiamo non unirci al Papa che questa mattina ha citato le tante guerre nel mondo”. Per dirla con le parole del Cardinale.
Appunto il Papa. Erano in tantissimi all’udienza di questa mattina. Moltissime le nazioni presenti: sotto un sole primaverile, il Pontefice ha analizzato la situazione internazionale attuale. E’ apparso affranto. Ha chiesto di pregare e poi e’ andato via in tutta quella sua chiara fragilità fisica che lo ha fatto apparire ancora più grande.
Agli occhi di tutti. Anche a quelli dei fedeli delle “chiese sorelle”: Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino e Montepulciano-Chiusi-Pienza. Mai come oggi sono apparsa così vicine.
Ringraziamento finale del Cardinale: a chi ha organizzato, ai sindaci presenti, ai tanti volontari impegnati anche oggi senza dimenticare i pellegrini.
“Buon rientro a casa a tutti” ha concluso.
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