Domenica 5 Novembre nei locali del Circolo Arci di San Lorenzo a Merse, a partire dalle 10 del mattino, è stato organizzato uno “Swap Party” durante il quale poter scambiare abiti usati, scarpe, accessori, giocattoli e oggetti vari.
L’iniziativa nasce da un gruppo di volontari abitanti del territorio che, mossi dalla volontà di diffondere una sensibilizzazione al riuso e di scoperta di nuovi modi di vivere in maniera ecosostenibile, hanno organizzato un luogo di incontro e di scambio utile non solo per condividere oggetti ma anche per “incontrarsi”, socializzando.
Ne parliamo con Annalisa Violini residente a San Lorenzo e attiva volontaria del Circolo Arci:
“come tutti gli anni si arriva al momento del cambio armadio, siamo sommersi da indumenti che non mettiamo più, che a noi magari non piacciono ma che altri potrebbero apprezzare e utilizzare. Abbiamo così pensato di organizzare questo scambio presso il Circolo Arci, dove spesso ci ritroviamo anche per altre attività. Lo scambio è aperto a tutti, non solo agli abitanti di San Lorenzo, anzi ci auguriamo di vedere molte persone”.
Lo scambio di vestiti è una pratica largamente diffusa nel nord Europa ma che si sta facendo largo aNche in Italia.
“I principi ispiratori dello “Swap Party” sono sicuramente la tutela ambientale, con il riciclo cerchiamo di gravare meno su Madre Natura. In secondo luogo perché è un momento di incontro e di socializzazione: durante i ritrovi le persone entrano in contatto e scambiano, oltre ai vestiti, anche idee, riflessioni e consigli su come vivere in modo più sostenibile” continua Annalisa.
“San Lorenzo a Merse è un piccolo paese con meno di duecento abitanti dove il senso di comunità è radicato e la rete informale è molto sviluppata” mi spiega Annalisa, “all’interno del Circolo Arci abbiamo anche allestito una piccola biblioteca realizzata dalla donazione di libri da parte di tutti noi, dove gli adulti possono andare a leggere e i bambini giocare con i giocattoli messi a disposizione per loro“.
LA COSTRUZIONE DEL SENSO DI COMUNITA’
Le persone che vivono un territorio, nel tempo, intessono tra loro legami affettivi, fiduciari e reti di relazioni. I legami fiduciari e le relazioni sono alla base di un sentimento di appartenenza, una condizione soggettiva alimentata dalla condivisione di interessi, di obiettivi e percorsi di vita che sono a fondamento del senso di comunità inteso come attitudine degli individui a riconoscersi membri di una collettività fondata su valori comuni. Il sentimento di appartenenza è strettamente correlato al benessere psichico delle persone e alla qualità della loro vita.
Piccole esperienze come quelle di San Lorenzo sono perciò “laboratori di vita” che ci auguriamo di vedere sperimentati sempre più spesso, anche in altri contesti.