Fino a pochi anni fa eravamo abituati a vedere queste immagini in tv. Erano storie lontane, che ascoltavamo con relativo distacco, inapplicabili alla nostra realtà. Paesi tropicali, tifoni, uragani, grossi terremoti. Noi al riparo quasi da tutto: protetti,dalla nostra casa, dal nostro territorio.
Purtroppo non è più così. Arriva una sera di pioggia autunnale e in poche ore, quello che è il tuo mondo si trasforma in un inferno. Ce lo raccontano Monica e Chiara, madre e figlia abitanti di Campi Bisenzio, all’alba di questo nuovo giorno in cui il sole ha fatto spazio alla speranza e al ritrovato sorriso.
“Eravamo a casa, una normale serata come tante, appena finita la cena ci siamo accorte che la pioggia batteva insistente. In poche ore i campi circostanti si sono completamente coperti di acqua, le strade sono diventate fiumi e la luce all’improvviso se n’è andata. Abbiamo tre cani e un gatto e ci siamo messi tutti insieme al riparo in casa nostra” mi racconta Chiara. ” Il temporale era sempre più aggressivo” prosegue Monica ” e ci siamo presto accorte di essere completamente circondate da acqua fangosa. Abitiamo al piano terra rialzato, solo quattro piccoli scalini ci hanno separato dall’invasione dell’acqua. Il nostro garage completamente sommerso, una delle nostre macchine sollevata dal fiume di acqua e portata via”. Le loro parole trasmettono senso di impotenza e consapevolezza di essere, in questi casi, pedine inermi di madre natura che crea e, a volte, distrugge.
“Da quella sera siamo state senza elettricità, senza acqua e senza riscaldamento. Ci siamo aiutate con le candele che avevamo in casa e abbiamo mangiato quello che restava nel frigorifero, ormai spento. “Il terrore di quei momenti è stato amplificato dalla preoccupazione anche per i nostri animali, che sono per me componenti della nostra famiglia : per Uva, Aurora ed Emma, i cani, e per Scompiglio, il nostro gatto. Mi sentivo responsabile anche per le loro sorti, e convivere in uno spazio chiuso con loro per così tanto tempo non è stato facile ma ce l’abbiamo fatta” continua Chiara, abbozzando un sorriso.
Chiara e Monica sono state soccorse, dal cuore grande degli amici e dei familiari che hanno condiviso con loro, a distanza, queste ore di panico e di paura.
“E’ una brutta sensazione quando sei al buio, non sai quello che sta succedendo fuori, senti il rumore dell’acqua che si avvicina e anche la batteria del tuo cellulare ti abbandona” conclude Chiara.
Oggi è un giorno nuovo, il fango è ovunque. Ci sono punti in cui l’acqua non è stata ancora aspirata, macchine danneggiate ai bordi delle strade, danni evidenti alle abitazioni, vie ancora buie ed isolate.
“Siamo state fortunate, il pensiero va alle vittime, ai dispersi. Gli oggetti si riparano, si ricomprano, le vite no“ mi dice Monica abbassando lo sguardo.
Queste sono le esperienze che ti ridimensionano. Ti fanno riprogrammare le priorità della vita e vedere i problemi in un’altra prospettiva. Un ringraziamento speciale va ai volontari che sono arrivati e stanno arrivando da tutta Italia, per portare generi alimentari, acqua, braccia forti e calore.
Adesso, anche a Cambi Bisenzio, c’è da ricostruire.
Valentina Cappelli