“Da grande voglio guidare l’ambulanza con la sirena, soccorrere i feriti e aiutare tutte le persone come fa il mì babbo Onorio” .
Aveva sei anni Matteo quando pronunciava queste parole rispondendo a chi gli chiedeva cosa volesse fare da grande.
Oggi ne ha 16 di anni, è un giovane ragazzo dalle idee molto chiare e un sogno in testa che intende perseguire: diventare un soccorritore, proprio come babbo Onorio.
“Da piccolo voleva sempre venire con me alla Misericordia” mi dice Onorio, ” si incantava a guardare le ambulanze e voleva sempre salirci, si è così appassionato al mondo del volontariato, al soccorso delle persone bisognose, ai trasporti sanitari e sociali” conclude Onorio.
Matteo frequenta la terza superiore e nel tempo libero, invece di andare a giocare a pallone, preferisce dedicare il suo tempo al volontariato.
Chiedo a Matteo quante ore settimanali dedica a quest’attività e lui mi risponde ” circa tre”, il babbo lo corregge divertito “Matte, come minimo 15/20″ gli dice. Mi fanno sorridere e mi viene da pensare che è proprio vero, il tempo speso per le cose amate vola.
Matteo mi racconta di aver già conseguito l’attestato di primo livello che gli permette di fare servizi ordinari, accompagnamenti a visite, trasporti sociali, accompagnamenti per dimissioni ospedaliere.
Freme per ottenere il secondo livello, per il quale occorre essere però maggiorenni. Quindi occorre aspettare. Nel frattempo non si risparmia, si dedica anima e corpo al volontariato sognando che un giorno non troppo lontano questo diventi proprio il suo lavoro, come per babbo Onorio.
Mentre Matteo e Onorio si raccontano io percepisco l’orgoglio reciproco che lega babbo e figlio. Hanno un obiettivo comune, una passione che condividono con affetto e impegno. “Aiutare gli altri mi fa sentire meglio” mi dice Onorio, “mi ha fatto crescere molto e spero che Matteo impari tutto quello che ho imparato io in termini di umanità, sacrificio verso gli altri e disponibilità“. Prima di salutarmi ci tengono a ringraziare la Misericordia di Poggibonsi che rappresenta per loro la loro seconda casa, una famiglia.
Ti auguro di realizzare il tuo sogno Matteo, abbiamo bisogno di giovani come te!
Valentina Cappelli