Martedì 19 dicembre alle ore 9.30, nell’ aula magna dell’ Istituto Piccolomini, in Prato Sant’Agostino, si terrà l’ incontro “L’educazione nelle diverse spiritualità”, organizzato dai Professori Marco Baragli e Marco Abile, entrambi docenti del Piccolomini, con il supporto del loro dirigente, Federico Frati.
L’ incontro vedrà la partecipazione del Rabbino di Firenze, Dottor Piperno, dell’ Imam di Firenze, Dottor Elzir, del Professor Amabile, in rappresentanza della Chiesa Cattolica, e del suo collega, professor Baragli, rappresentante
della Chiesa anglicana di Inghilterra e membro del Consiglio delle
Chiese cristiane di Firenze.
Abbiamo incontrato il Prof. Baragli, soddisfatto per essere riuscito a
portare ad un tavolo di confronto i due massimi esponenti toscani dell’Ebraismo e dell’Islam, per dialogare con esponenti di altre fedi, su un tema caro a tutte le culture e religioni, quello dell’educazione, intesa come istruzione e crescita personale.
Professore Baragli, perché avete scelto questo titolo per questo evento?
“La nostra idea era quella di stimolare un dialogo sull’importanza dell’ istruzione nei diversi contesti in cui si praticano le diverse fedi. Basta pensare a quanto siano diversi i sistemi di istruzione nel
mondo anglosassone rispetto a quelli del resto d’Europa. Senza contare
che ogni religione impregna di sé sistemi educativi che fanno capo alla Chiesa. Basta pensare alle Scuole coraniche e rabbiniche, all’ Università pontificia, ai College della Chiesa anglicana.”
Oggi molti si dichiarano atei, che valore ha la spiritualità in un sistema educativo contemporaneo?
“A mio modo di vedere la spiritualità può essere considerata un completamento della normale istruzione, è uno strumento che ci porta a riflettere su noi stessi, sui valori e sui modelli di comportamento.
Oltre a ciò, ci induce a ragionare su ciò che c’è oltre al contingente.”
Avete scelto di incontrarvi all’ interno di una delle scuole più antiche di Siena.
“La scelta di organizzare un incontro di questo genere, dentro una scuola, destinandolo agli studenti delle classi terze dell’Istituto, nasce dalla consapevolezza che la scuola è il luogo privilegiato dell’ educazione, non solo dell’istruzione. A scuola ancora molti
frequentano l’ora di “religione”, ma meno che in passato. Nel nostro
sistema scolastico si parla di Insegnamento della Religione Cattolica,
eppure capita spesso che partecipino a quelle lezioni ragazzi di fedi
diverse, perché quell’ ora diventa un momento di analisi del proprio
io, dei propri valori e del nostro rapporto con la spiritualità.”
Dunque, che ruolo può avere la spiritualità nella vita degli
adolescenti del ventunesimo secolo?
“Come dicevo, può rappresentare uno strumento per conoscere se stessi,
oltreché i valori del contesto in cui viviamo. Non possiamo dimenticare il ruolo che ha sempre avuto la religione nel nostro Paese, nel bene e nel male. Ma è anche un completamento della cultura
delle persone; pensiamo ai libri sacri: ci raccontano la storia dell’umanità, la sua evoluzione, testimoniano delle azioni, buone o cattive dell’uomo, nel suo lungo cammino. Per questo, in iniziative come quella che abbiamo organizzato per gli studenti del Piccolomini, i giovani, che in un primo momento sono scettici, poi di solito si sentono coinvolti.”
Pur essendo un’iniziativa organizzata dall’Istituto per gli studenti, la scuola ha invitato le massime autorità cittadine a partecipare all’incontro e anche coloro che possano essere interessati ad
avvicinarsi a questa interessante tematica saranno ben accetti.
Marina Berti