Il “crisi da reclutamento dei giovani volontari” e’ un problema con il quale, da tempo, si misura tutto il terzo settore. Un dilemma che mette in crisi molte realtà di altruismo e solidarietà con un età media che, nella grande maggioranza dei casi, cresce di anno in anno. Diventa allora chiara la necessità di “cambiare qualcosa” per rendere più attrattivo il volontariato: per dare un futuro a molti sodalizi.

Per questo “Pensieri e parole. Il volontariato nell’esperienza e nelle rappresentazioni degli adolescenti”, nuovo Quaderno di Cesvot, appare pubblicazione opportuna. Il volume è il risultato di un’indagine dell’Università di Firenze,  Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, che esplora il rapporto tra il volontariato e i giovani toscani.

La ricerca è sperimentale e ha coinvolto gli studenti degli istituti di scuola secondaria superiore presenti nella Città metropolitana fiorentina, con l’obiettivo di comprendere quanto gli adolescenti conoscano il volontariato e, soprattutto, come se lo immaginano, quali sono le percezioni che hanno e quali rappresentazioni ci restituiscono.

Un dato su tutti: qualora ambissero a diventare volontari, i giovani intervistati si immaginerebbero nei seguenti settori: aiuto alle persone anziane, tutela degli animali, servizi socio-assistenziali, aiuto alle persone disabili, tutela ambientale e infanzia. In una parola i fragili. 

Cosa fare? La ricerca non fornisce risposte ma offre una “fotografia” che e’ utile leggere, su cui appare necessario fare un’attenta riflessione. Anche relativa ai messaggi che, con comunicati stampa e sui social, il terzo settore da all’opinione pubblica.

Lo studio ha interessato gli studenti in un percorso di rilevazione cominciato nel 2020 e proseguito fino al 2022, in cui hanno descritto cosa fosse per loro il volontariato, con parole e immagini.

Gli studenti sono stati poi coinvolti attraverso focus group con l’obiettivo di esplorare percezioni del volontariato, esperienze, conoscenze del mondo associativo e la proiezione futura degli intervistati nel ruolo di volontari.

Per quanto riguarda la dimensione dell’esperienza di volontariato il 44,4% la descrive come indiretta, e soltanto il 21,11% ha formalizzato l’esperienza aderendo a un’organizzazione. Gli ambiti di impegno maggiormente sperimentati sono quelli dell’assistenza socio-sanitaria, il volontariato ambientale, l’ambito culturale-ricreativo, il sostegno alle persone anziane o in condizioni di indigenza.

Per quanto riguarda le motivazioni  che spingono al volontariato il 67,2% lo fa “per gli altri”, in particolare per le fasce più fragili della società e mediante intervento e aiuto nelle situazioni di emergenza.

Il Quaderno è scaricabile gratuitamente in formato pdf a questo link, previa registrazione all’area riservata MyCesvot.

“Pensieri e parole. Il volontariato nell’esperienza e nelle rappresentazioni degli adolescenti” di Giacomo Buoncompagni, Letizia Materassi, Laura Solito, Carlo Sorrentino è la nuova pubblicazione della collana “I Quaderni” di Cesvot.

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