Casa Accoglienza Emmaus: un Natale i “famiglia” per tanti ospiti reso ancora più profondo dalla visita del Cardinale Lojudice che ha celebrato la Santa Messa. Con lui Monsignor Claudio Rosi parroco di San Bernardo Tolomei
Un Natale speciale e denso di significato quello degli ospiti della Casa di Riposo Emmaus, gestita dalla omonima cooperativa sociale che fa parte del Consorzio Archè.
Un Natale preparato da operatori e ospiti che, insieme, stanno ricreando lo spirito natalizio più profondo, che non è fatto solo di addobbi e alberi e luci (anche quello, perché Natale è festa e gioia), ma anche di profonda riflessione e condivisione di valori di amicizia, solidarietà, amore.
Famiglia è dove ti senti a casa e per molti ospiti della Casa Accoglienza Emmaus ormai le famiglie sono due: quelle di origine e questa nella quale vivono.
Gli operatori che si dedicano agli ospiti, per lo più non autosufficienti, fanno continuamente opera di inclusione, collante e unione tra tutti e a questo spirito certo ha contribuito la visita del Cardinale Paolo Augusto Lojudice che questa mattina, alle 10.30, dopo essersi intrattenuto con operatori ed ospiti, ha celebrato per loro la Santa Messa portando calore spirituale e vicinanza umana.
E poi il 25 dicembre. Molti degli ospiti di Emmaus sono persone fragili per cui la struttura, in accordo con le famiglie, a loro tutela e protezione, farà un pranzo ristretto a chi vi soggiorna (in epoca non COVID nei giorni precedenti il Natale veniva organizzata una grande cena con tutti i parenti ed amici ed il giorno di Natale chi lo desiderava poteva partecipare al pranzo, ora è ancora tempo di attenzione alla salute che è la cosa principale da tutelare) ma niente tristezza e malinconia: il personale sarà vestito da renne e orsetti e prima della fine delle feste farà loro visita anche “La Befana”: chi lo ha detto che i doni sono solo per i bambini?
Insomma un Natale all’insegna delle dovute cautele, ma un Natale da trascorrere in cordialità, serenità e unione.