Ci sono giorni dell’anno in cui il sorriso dei ragazzi è un dono per chi vive un po’ separato dal mondo, come accade alle persone che soggiornano in residenza sanitaria assistenziale. Allora cosa può esserci di meglio di insegnare ai giovani a regalare un sorriso a questi che diventano i “nonni” di ognuno di noi?
È Da emozione pensare a ciò che hanno fatto gli adolescenti del gruppo “dopocresima” dell’ unità Parrocchiale di Isola d’Arbia-Ponte a Tressa, che il 16 dicembre, si sono recati alla RSA “Nilde Iotti” di Monteroni d’Arbia.
Nell’occasione erano accompagnati dagli animatori Luca e Michela.
Insieme agli anziani presenti nella residenza, hanno trascorso la mattinata sotto gli occhi vigili di Martina, l’educatrice della struttura. Una platea numerosa di ospiti ha accolto con gioia tutti i ragazzi che hanno cantato melodie natalizie grazie al suono della chitarra.
Dopo la performance canora, sono stati distribuiti a tutti gli ospiti pacchetti regalo e biglietti di auguri, realizzati dai ragazzi stessi.
La mattinata si è conclusa con qualche lacrima di commozione e di gioia.
Nessuno dei presenti avrebbe voluto che quel momento arrivasse: tre generazioni si sono poste a confronto, lasciandosi coinvolgere nei racconti e nelle storie di vita, trasportati dai dolori e dalle ferite, ma anche dalle gioie e dagli amori.
I ragazzi sono usciti dall’ incontro più ricchi. Gabriele racconta “Vivendo questa esperienza ho provato vicinanza nei confronti degli anziani, ho capito che è sempre bello stare in compagnia ed avere qualcuno che ti sappia strappare un sorriso nei momenti bui”. Pietro gli fa eco: “È stato molto bello e toccante. Andarli a trovare, ascoltare le loro storie, aiutarli e regalare loro dei doni. Ci riandrei subito perché ascoltare le loro storie e le loro parole di saggezza mi ha fatto riflettere.”
E Livia riprende le parole dell’ amico e conferma il sentimento di gioia, ma aggiunge anche un nota di nostalgia. “Io ho provato felicità nel vedere che quando noi parlavamo con gli anziani, loro erano felici di parlare con noi, ma nello stesso tempo ho provato tristezza perché quando raccontavano, molte delle loro storie erano dolorose da ascoltare. Però queste persone mi hanno fatto capire che siamo fortunati a vivere questa vita e che dobbiamo scegliere bene prima di compiere un’azione.”
Lucia aggiunge che non si sarebbe mai aspettata che gli anziani avessero tutte quelle belle storie da raccontare: “tornerei volentieri a fare visita agli anziani che mi hanno sorpreso con le loro storie. E’ bello farli sorridere“.
Simona riprende le parole dell’amica e aggiunge: “Questa è stata un’esperienza veramente bella; è stato emozionante vedere gli anziani coinvolti nei canti e meravigliarsi nel ricevere i regali. Poi alcuni hanno storie che squarciano il cuore: ci sono delle persone, come ad esempio la signora Rita, che a me, come ad altre, hanno strappato qualche lacrima.”
Andrea conclude: “Io comunque ci tornerei anche solo per il semplice motivo di farli sentire felici.”
Di momenti come questo hanno forse bisogno anche i ragazzi, per crescere e diventare consapevoli che esistono gli altri, con altre storie, altri dolori e altre gioie. E allora, già si pensa ad un nuovo appuntamento, per portare un po’ di sorrisi e di gioia a questi anziani.
Marina Berti