Quando “Babbo Natale” porta lavoro e giovani laureati scelgono di impegnarsi nel sociale. L’esempio di Pangea

Tra le cooperative che “compongono” il gruppo vario ma unito del Consorzio Archè, una realtà particolare è rappresentata da Pangea.

Nata nel 2015 con lo scopo di essere un soggetto attivo e specializzato nell’asse della marginalità uno dei suoi primi ambiti di intervento è stato (ed è ancora) quello dell’accoglienza migranti.

Pangea si muove davvero nel mondo dei più deboli, nascosti, invisibili, o visibili ma con difficoltà sociali e spazia dai profughi ai giovani con gravi problemi di inclusione e relazioni o di abbandono scolastico.

Ambiti difficili del sociale dove occorre muoversi con sensibilità e grande professionalità. Ed ecco la cena degli auguri che tutti i membri della cooperativa sociale Pangea hanno tenuto insieme agli ospiti minori stranieri non accompagnati del centro di accoglienza gestito a San Rocco a Pilli è stata l’occasione per celebrare cinque nuovi dipendenti.

E sono davvero persone che dopo la carriera universitaria hanno deciso di lavorare per “gli altri”. Dopo aver collaborato fino da laureandi e dopo aver conseguito il traguardo della laurea, ognuno in discipline anche non direttamente legate al Terzo Settore ma che comunque in una realtà cooperativa sono indispensabili, sono stati assunti e continueranno a muovere i passi sempre più sicuri nel mondo del lavoro ma in un mondo ricco di fragilità, fragilità da far diventare sicurezze.

Pangea accoglie con gioia Alice Cullano e Luigi Megale neo laureati in Scienze dell’Educazione, Elena Sciacca e Costanza Noteri laureate in Economia e Mattia Gonnelli laureato in Economia e Commercio.

Pangea è orgogliosa di ragazzi come questi che rappresentano la “migliore” gioventù italiana, che si sono sacrificati lavorando e studiando per raggiungere questo faticoso e significativo obiettivo, ed è orgogliosa di avere investito su di loro, portatori di un pensiero alle volte fuori dai canoni ma per questo fresco e innovativo, portatori di serietà e competenze che costituiscono una valida risorsa nel lavoro di assistenza alle fragilità e dalle vulnerabilità.

Ecco come anche giovani laureati possono guardare alla cooperazione sociale come un’opportunità di lavoro e di crescita.

La cooperativa Pangea ha come uno dei principali obiettivi quello di continuare a scommettere sulla formazione dei giovani al lavoro per concretizzare azioni rivolte al futuro come quella appena vissuta e provare, così, a dare forma a nuove buone prassi e a dare forza all’affermarsi di una comunità sempre più solidale.

Un Natale speciale dunque per i nuovi ragazzi di Pangea che hanno davanti un nuovo cammino rivolto all’aiuto del prossimo.

Maura Martellucci 

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