Oggi inauguriamo la nuova rubrica “Una zampa sul cuore”. Abbiamo voluto dare voce e merito a tanti nostri piccoli – grandi amici pelosi che, con il loro amore smisurato ed incondizionato, ci tengono compagnia, ci confortano, ci ascoltano, accolgono i nostri malumori trasformandoli in sorrisi e festeggiano il nostro arrivo a casa come se non ci fosse null’altro nella loro vita.
Racconteremo storie di trovatelli, cani e gatti presi da canili e gattili a cui è stata data una seconda possibilità di vita migliore e felice.
Se anche tu hai una storia da raccontare, saremo ben lieti di pubblicarla perché l’amore per il prossimo si vede anche nel prendersi cura degli animali, esseri indifesi troppo spesso vittime della mano dell’uomo….Scrivi la tua storia e quella del tuo peloso ed inviala via email a sociale@sienasociale.it
“Amate gli animali: Dio ha donato loro i rudimenti del pensiero e una gioia imperturbata. Non siate voi a turbarla, non li maltrattate, non privateli della loro gioia, non contrastate il pensiero divino”
FEDOR DOSTOEVSKIJ
La Storia di Morgan il Pirata
Voglio raccontare di come ho conosciuto questo pelosino dal cuore grande di nome “Capitan Morgan il pirata”: era il 17 Aprile del 2019, un anno molto difficile per me, tra la scomparsa di mia mamma e dei due gatti che mi erano molto cari.
Avevo deciso di non dare per il momento amore ad altri animali, poiché il dolore era troppo da sopportare ed, essendo in piena crisi, la mia testa non ragionava con il cuore.
La mia compagna sapeva che in fondo senza gatti non potevo stare, e guarda il caso o il segno del destino, passò su Facebook un annuncio di un gatto abbandonato e cieco da un occhio, che si trovava alla colonna di San Marco; fu subito preso e portato alla casina dei mici di A.mici Miei che gli diedero il nome di Capitan Morgan il pirata.
La mia compagna Caterina decise che quel peloso doveva essere la svolta per andare avanti, per ricredere in qualcosa e, anche se io non ero per nulla intenzionata a riprendere un altro gatto pensando poi di soffrire di nuovo, accettai. Così andammo a vederlo.
La volontaria della casina, Mariangela, ci fece vedere Morgan e in quell’istante i nostri sguardi si incrociarono: mi misi a piangere seduta su una sedia perché non sostenevo la tensione… era troppo per me. Ma Morgan si avvicinò con la sua eleganza un po’ goffa per via del fatto che non ci vedeva da un occhio e con la sua zampa mi fece una carezza in viso: aveva sentito il dolore che avevo nel cuore e, in quel momento, abbiamo capito che i nostri destini si erano incontrati.
Lui abbandonato da chi lo doveva amare per sempre, solo perché cieco; io perché avevo perso tanto in quel anno, ma soprattutto me stessa.
Decidemmo che sarebbe stato un nuovo amico per la pelosina Scheggia una canina dolcissima con tutti che meritava anche lei un nuovo amico.
Morgan il pirata, che con il tempo non si e’ mai arreso e nonostante io non volessi giocare con lui più di tanto, ha fatto breccia nel mio dolore e, con la sua dolcezza infinita, anche se non è un chiacchierone, sa comunicare con i gesti più di qualunque umano di questa terra.
Siamo diventati anime affini perché mi ha davvero rubato il cuore come fa ogni grande pirata che si rispetti! È diventato il mio tutto, il mio punto fermo in questo mondo che si ostina ad andare avanti troppo veloce.
Nella vita che respiro ogni mattina appena mi alzo, lui è lì che mi guarda con amore e con lo stesso amore mi aspetta quando torno dal lavoro e mi riempie di coccole.
Datevi sempre una possibilità di adottare un micio o un cane perché danno amore più di quanto l’umanità può dare. Loro non conoscono l’odio, l’invidia ma conoscono uno solo linguaggio: quello dell’Amore.
Catia Prosperi