Domenica 4 Febbraio, presso la sede de “La Lunga Gioventù” in collaborazione con l’Associazione “50&+”, hanno risuonato le voci dell’Accademia Verdiana Carlo Bergonzi di Busseto, una realtà importante del territorio parmense che vuole portare avanti la tradizione dell’arte del più grande tenore verdiano di tutti i tempi, Carlo Bergonzi.
Il direttore artistico di questa Accademia è il Maestro Simone Maria Marziali, artista conosciuta nella nostra città e che per l’occasione ha accompagnato le giovani voci durante il concerto.
La docente principale del master, il mezzosoprano Helen Lepalaan, che è anche casting manager dell’ Opera di Tallin, Estonian National Opera, ha voluto ringraziare le persone presenti in un italiano perfetto.
Ma veniamo agli artisti che si sono esibiti.
Il baritono Gianmarco Durante in “Hai già vinta la causa” da “Le Nozze di Figaro” di Mozart, ha dato sfoggio di una bella presenza scenica accompagnata da un ottimo fraseggio.
Il mezzosoprano Leonora Sofia ha incarnato una delicata Santuzza dalla Cavalleria Rusticana, rendendo la figura del personaggio più intima nello sfogo del suo dolore.
Francesca Lione, mezzosoprano, ha incarnato deliziosamente il personaggio di Dorabella nella sua aria “Smanie implacabili” dal “Così fan tutte” di Mozart, con voce ben proiettata e con un ottimo metallo.
Il tenore padovano Jacopo Pesiri ha esordito con una delle arie che rappresentavano il cavallo di battaglia del celebre Bergonzi, Celeste Aida, dando i giusti accenti di virilità accompagnati dalla dolcezza che poi sarà maggiormente evidenziata nell’unico duetto della serata “Mario..Mario…Mario” da la Tosca di Giacomo Puccini.
Marianna Mappa, soprano dalla voce importante, ha affascinato tutti nella sua romanza “Ritorna Vincitor” dall’ Aida di Giuseppe Verdi e ancora di più nel rendere i palpiti della gelosia di Tosca nel duetto con Pesiri.
Telman Guzhevsky è stato un ottimo Maurizio nella sua aria “La dolcissima effigie” da Adriana Lecouvreur di Cilea.
Preciso, dalla voce morbida e ben modulata, il basso Paolo Breda Bulgherini, nella difficile aria di Banco dal Macbeth di Verdi “Come dal ciel precipita”.
Antonella Carpenito rappresenta la tipica voce del soprano lirico spinto italiano, ha dato i giusti accenti nell’aria Suicidio da La Gioconda di Ponchielli con voce bella e ben modulata nelle dinamiche della partitura.
Simone Fenotti tenore, allievo di soli 23 anni di un altro celebre tenore anch’esso docente dell’Accademia Bergonzi, Fabio Armiliato, ha eseguito con voce matura e molto ben proiettata l’aria “Ah la paterna mano” dal Macbeth di Verdi; la sua voce, accompagnata già da un’ottima musicalità e presenza scenica, fa molto ben sperare in un futuro radioso.
Il Maestro Marziali, che ha anche presentato gli artisti e spiegato la storia e le finalità dell’Accademia, ha interpretato al pianoforte in maniera magistrale e commossa l’intermezzo della Manon Lescaut di Puccini.
Alla fine il pubblico che gremiva la sala, tra i quali sedeva il soprano senese Cristina Ferri, orgoglio del nostro territorio, che ha ricordato i suoi studi e la sua nascita artistica al fianco del Maestro Bergonzi anche con curiosi e divertenti aneddoti, ha applaudito con forte partecipazione l’entusiasmo emanato da tutti gli artisti e noi non possiamo altro che sperare che il nome del maestro Bergonzi torni nuovamente nella nostra città.