Oggi apriamo una nuova rubrica in cui si racconteranno esperienze di viaggi a tutto tondo. Esperienze che vogliono dire visioni, conoscenze, emozioni: ma anche brividi generati da paesaggi incontaminati o conoscenze di persone straordinarie, oltre l’immaginario. La conoscenza di altri mondi apre il campo visivo, apre la mente, apre il cuore. Lo faremo grazie alle parole di Luca Gentili viaggiatore per passione assai vicino al mondo dell’altruismo e della solidarietà senese.
Lo faremo provando a raccontare attraverso l’articolo sul nostro giornale ma anche dei podcast che, se vorrete, potrete ascoltare grazie alla bellissima voce della nostra Stefania Ingino.
Speriamo di riuscire a trasmettervi almeno qualcuna di queste rigeneranti emozioni, buon viaggio!
Nell’ultimo viaggio, dentro l’inverno boliviano, mi ero abituato a scrivere di notte al freddo con il passamontagna in testa; ora fatico ad abituarmi alla notte: è usuale che non dorma mai molto; riguardo vecchi film o consumo le pagine di un libro.
In questi giorni ogni cosa che faccio mi sembra fuori luogo, senza significato, una vita rovesciata. Cerco di farli passare, i giorni, conto quelli che mi separano da una nuova partenza e mi avvicinano di nuovo ad un lontano orizzonte.
Oggi ho tralasciato ogni impegno ed ho lavorato su una mappa; solo così ho provato sollievo osservando strade che forse percorrerò: mi sono guardato intorno cercando di intuire i paesaggi, annusavo l’aria per sentire improbabili odori, poi il profumo del caffè mi ha riportato al presente.
Allora ho alzato il bicchiere, il fondo ha lasciato una macchia sul tavolino un cerchio quasi perfetto, con solo qualche piccola sbavatura, un perfetto loop da seguire. E poi ogni volta che arrivavo alla fine ricominciavo da capo: ho passato e ripassato il dito sul contorno cancellando l’alone, ma… come si fa a cancellare i sogni, le speranze o i desideri: sono inconsistenti per definizione.
“Non si può vivere di sogni” diceva mia madre, ma io sono sicuro che si sbagliava e che bisogna essere irrequieti, perennemente insoddisfatti e cercare di vivere al di fuori di quello che è coscienza, allora sì che tutto sembrerà andare per il verso giusto proprio nella direzione dei sogni.
Mentre mi rifrullavano in mente queste idee ho pensato a quale è l’immagine che meglio rappresenta un sogno: un cielo stellato, una porta aperta verso uno spazio infinito, un fiore, un bambino…
Poi tra le migliaia di foto che ho scattato nei miei viaggi ho trovato quel ponte, dalle sconnesse tavole di legno, che partiva da un prato e arrivava in un altro prato dopo chilometri di steppa, dove l’erba aveva profumi mai sentiti, dove la gente al di là ti accoglieva con un sorriso anche se eri un perfetto sconosciuto.
Ecco vi parlerò di sogni di incontri e di tutto quello che alimenta l’anima.
Buon viaggio.
Luca Gentili