E’ stato ricordato, nel giorno che sarebbe stato del suo compleanno, il 9 marzo, Michelangelo Attardo Perinetti Casoni, nato a Milano nel 1973 e prematuramente scomparso nel 2022.
“Pittore di quadri antichi” (secondo la definizione che di quelli che esercitavano la sua arte ebbe a dare il più famoso di tutti loro: Icilio Federico Joni, come ha ricordato, nell’occasione Duccio Balestracci), Michelangelo, conosciuto a Siena per la sua “bottega” in Stalloreggi, a un passo da quella che era stata di Duccio di Boninsegna, aveva sviluppato una spiccata abilità nella tecnica della tempera a uovo, caratteristica dei maestri del ‘300.
La cerimonia del ricordo, durante la quale familiari e amici hanno illustrato la sua figura umana e di artista, si è svolta nella biblioteca di Iesa, il paese che Michelangelo aveva scelto come suo “luogo dell’anima”, nel cui cimitero è sepolto: in una tomba “d’autore”, impreziosita da una scultura di forte intensità e bellezza, opera di Filippo Galgani, artista legato da profonda amicizia con Attardo. Amicizia che e’ stata “svelata” proprio in questa occasione.
Un gruppo di musicisti, che avevano condiviso con Michelangelo la passione per la musica (la seconda arte che l’artista aveva coltivato con maestria: batterista e raffinato esecutore di jazz), coordinati dall’altro amico fraterno dello scomparso, Matteo Addabbo, ha, a sua volta, reso omaggio al defunto con una breve ma intensa e commovente esecuzione musicale nello stesso cimitero, proseguita, poi, come completamento della serata, difronte a un attento e commosso pubblico, nella biblioteca.