Una giovane donna, dalla voce decisa e tenace, che nasconde un’anima dolce e sensibile: si commuove quando parla della sua malattia, finalmente sconfitta.
Lei è Elena Ferrini, 27 anni, senese, studentessa di Scienze dell’educazione, già animatrice socio educativa perché, mi racconta “adoro i bambini disabili e stare con loro è un arricchimento continuo. Al momento seguo un bambino down presso una famiglia privata e devo dirti che amo quotidianamente svolgere il mio lavoro”.
Ma Elena ha dovuto superare delle prove molto dure perché a soli 17 anni viene portata in Pronto Soccorso con codice rosso ed immediatamente ricoverata per un’embolia polmonare massiva del polmone. Da questo episodio, a seguito di ulteriori accertamenti, emerge un tumore al polmone che la fa piombare in uno stato cupo e oscuro “ero piccola, non avevo quasi idea di cosa volesse dire la parola tumore: a 17 anni si pensa ad altro, allo studio, alla contrada, ad uscire con gli amici”.
Ma le condizioni di Elena si aggravano per via delle cure pesanti a base di cortisone e trattamenti oncologici. Le cure continuano a Roma dove incontra colui che lei definisce “il mio salvatore”.
Il dott. Marchetti Primario del Reparto di Oncologia dell’Ospedale Sant’Andrea prima ed Umberto I dopo, decide di prenderla sotto la sua ala protettiva ed iniziare con lei una cura chemioterapica sperimentale e meno invasiva.
Nonostante tutto, se Elena perde i capelli e la spensieratezza della sua giovane età; quando deve affrontare le cure a base di cortisone, soffre molto e l’unica persona che vuole accanto è la sua mamma, che è la sua roccia e la sua ragione di vita: “la vicinanza della famiglia è importantissima. Anche il mio babbo e mio fratello ci sono sempre stati, ma in alcuni momenti sentivo che l’unica persona che mi tranquillizzava e mi rasserenava era mia mamma”.
Chiedo ad Elena se le è stato di aiuto un supporto psicologico: “ho avuto la fortuna di fare un percorso con una dottoressa molto brava che mi ha dato degli strumenti per affrontare la malattia; purtroppo ad un certo punto lei si è trasferita a Lecce e da allora non ho trovato nessuno adatto a me. Ma questo non mi ha fatto scrivere il verbo ARRENDERSI, perché ho tirato fuori la mia forza e la mia grinta ed ho combattuto giorno dopo giorno. Tengo a ringraziare i miei amici che mi sono stati tanto tanto vicino e sono stati per me dei veri pilastri”.
E, nel gennaio 2023 Elena è stata dichiarata ufficialmente guarita! Mi racconta di aver festeggiato come uno dei giorni più belli della sua vita… un secondo compleanno… una rinascita!
“La sfilata della Dream Fashion a cui ho partecipato mi ha lasciato un arricchimento che non dimenticherò. Teo ed Emanuela sono fantastici, così come tutte le donne che ho conosciuto in quell’occasione. Con loro ho provato emozioni fortissime ed un’empatia inaspettata, forse perché la condivisione del dolore ci ha fatto sentire unite e mai sole. Vorrei dire a tutte le donne e a tutte le persone che stanno facendo un percorso oncologico di mantenere sempre alti la forza ed il sorriso perché la vita è una sola e le difficoltà che si presentano sul nostro cammino, vanno combattute a testa alta e con fierezza. La malattia si può sconfiggere e la vittoria che ne consegue, è una vera rinascita: si guarda la vita con occhi nuovi, diversi… si apprezzano le piccole cose, i piccoli gesti e le persone vicine, che sono un vero e proprio tesoro messi, non a caso, sul nostro meraviglioso cammino”.
Grazie Elena, buona vita!
Stefania Ingino
