Nella Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo, istituita nel 2007 dall’Assemblea Generale dell’ONU per diffondere una maggiore consapevolezza sui diritti delle persone con disturbi dello spettro autistico, raccontiamo la storia di una famiglia che vive, ogni giorno, confrontandosi con la parola autismo.

Ecco dunque la storia di 2 genitori coraggiosi, Leonard e Arta, un ragazzo fragile, Alen (18 anni) ,un fratello che lo sostiene, Aron, ed un amico speciale Paolo. Infatti, questa e’, soprattutto, la storia di una grande amicizia.

Alen con i suoi genitori
Alen con i suoi genitori

 

Siamo a Chianciano Terme e la quotidianità di tutti i nostri protagonisti e’ legata in modo indissolubile a quella di Alen: lui e’ al centro.

Mio figlio e’ un ragazzo affetto da autismo non verbale.
Lui comunica grazie alla (CAA) Comunicazione Aumentativa Alternativa. Attraverso le immagini, ad esempio, riesce a dirci quello che vuole fare ma non le attività che ha sviluppato a scuola“. Con queste parole mamma Arta presenta suo figlio.

Lo amiamo con le sue difficoltà. Sta facendo un magnifico percorso presso l’Istituto di Istruzione Superiore Pellegrino Artusi. Segue il corso di pasticceria: il pomeriggio cerchiamo di tenerlo occupato con altre attività tra le quali il corso di pittura che svolge presso l’associazione Autismo Piccolo Principe di Siena”.

Si emoziona questa mamma coraggiosa che ha deciso di non lavorare per seguire, al meglio, il figlio. Il marito, invece, e’ dal primo mattino fuori casa per un onesto lavoro: i soldi servono. E non solo quello.

Non abbiamo i nonni vicini ,ma degli amici di famiglia fantastici e la zia,che sono la nostra rete sociale” precisa.

I bisogni di un diciottenne fragile sono tanti. Le parole di Arta lo confermano.

Fino a 12 anni ha seguito un percorso terapeutico offerto dalla (usl) trattamento di logoterapia,ecc.
Sarebbe opportuno avere più sostegno dalla società: serve inclusione totale, personale formato che segua questi ragazzi dentro e fuori dai percorsi scolastici, partendo dalla scuola dell’infanzia. Per fortuna, ora, nostro figlio ha professori e compagni di classe fantastici e un fratello che gli vuole un gran bene“.

Poi Arta mi fa una richiesta precisa. “Vorrei che lei scrivesse di Paolo Fastelli: un ragazzo con una sensibilità unica che e’ migliore amico di Alen. Lui gli ha cambiato la vita: grazie a lui i giorni di nostro figlio assumono un colore diverso: più brillante, più lucente“.

Sullo sfondo il senso di un grande amore che va oltre la fragilità. E che vince. Sempre

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