Pericolo avvelenamento del cane: cosa fare. Questo lo scopo della conferenza organizzata da ANPANA Siena in collaborazione al medico veterinario Simona Regoli e tenutasi lo scorso sabato a Colle val d’Elsa.
Innanzitutto è necessario distinguere l’origine dei veleni con cui il cane potrebbe venire in contatto, ovvero i veleni di origine naturale o artificiale. In ogni caso la cosa migliore da fare è portare il vostro animale dal veterinario.
I cani possono ingerire i veleni di origine artificiale (cioè prodotti dall’uomo) o involontariamente oppure perché incontrano dei bocconi avvelenati.
In particolare è necessario aprire una triste parentesi sui bocconi avvelenati, il cui scopo è esclusivamente quello di uccidere qualsiasi animale che lo ingerisca. I bocconi avvelenati sono essenzialmente dei pezzi di cibo appetibile alterati in due modi diversi:
– contenenti piccoli corpi acuminati (chiodi, vetri, pezzi di plastica) la cui azione è meccanica, provocando gravissime ferite interne all’animale. In caso di ingestione è necessario evitare di indurre il vomito in quanto si provocherebbe un ulteriore danno.
– contenenti sostanze chimiche che agiscono sul sistema nervoso (stricnina, lumachicida e pesticidi), a seguito dell’ingestione il cane mostra tremore, convulsioni, stordimento ed eccessiva salivazione oppure che agiscono sul sistema circolatorio causando emorragie (topicida).
In entrambi i casi è bene indurre il vomito dell’animale facendogli ingerire un po’ di sale e portarlo subito dal veterinario.
Purtroppo sono anche molti i casi di avvelenamento involontario di cani che ingeriscono le suddette sostanze involontariamente perché usate in ambito domestico.
In caso di ritrovamento di bocconi avvelenati è necessario non toccare assolutamente l’esca, poiché potrebbe risultare pericoloso anche per l’uomo, e chiamare le forze dell’ordine che provvederanno a delimitare l’area, controllarla ed eventualmente bonificarla.
Per i veleni di origine naturale, in particolare animale, l’incontro approfondisce due tipi di animali che costituiscono la grande maggioranza degli interventi veterinari: la vipera e la processionaria.
– la vipera è ben distinguibile dagli altri serpenti in quanto ha una coda corta e tozza, testa triangolare e pupilla verticale (come quella dei gatti). Al contrario di quello che si possa pensare la maggior parte degli incontri avvengono nei giardini privati, anziché nel bosco, e nei pressi delle piscine o laghetti quando il caldo è torrido.
Inietta il suo veleno tramite il morso (principalmente su testa e zampe del cane) ed è un veleno che va a lesionare praticamente tutti gli organi, risultando a volte letale. Dopo il morso l’animale appare dolente e stordito. La cosa migliore da fare è portare l’animale immediatamente dal veterinario, cercando di muoverlo il meno possibile (al limite portarlo in braccio).
I comportamenti da evitare sono invece: non succhiare il sangue, non mettere un laccio emostatico e non applicare ghiaccio. Prima era in vendita il siero anti-vipera, cosa che oggi non è più possibile reperire.
– la processionaria è un bruco di 3-4 cm, ben riconoscibile dai lunghi peli urticanti che ricoprono tutto il corpo. Si possono incontrare da marzo a fine maggio. Anche il nido è ben riconoscibile in quanto bianco, di grosse dimensioni e filamentoso, da cui fuoriescono in fila indiana i bruchi (da qui il termine processionaria).
Le aree del corpo del cane maggiormente colpite sono il muso e la lingua, poiché si avvicina ai bruchi annusandoli, per capire di cosa si tratti. Dopo il contatto l’animale inizia a starnutire e si gratta con insistenza e sbava, inoltre si gonfiano le parti colpite.
Il contatto con la processionaria non è letale ma può portare a delle lesioni permanenti (necrosi dei tessuti)
Per questo è necessario portare subito il cane dal veterinario, facendo attenzione a non toccare le aree colpite e le processionarie stesse per non essere punti.
Per neutralizzare i peli urticanti si può fare un lavaggio di acqua e bicarbonato, protetti da guanti di lattice.
In caso di avvistamento di nidi di processionarie è assolutamente sconsigliato distruggerlo con il fai da te (i peli urticanti possono disperdersi nell’ambiente), ma avvertire le forze dell’ordine che a loro volta contatteranno delle ditte specializzate.
Infine una riflessione, ovvero che i consigli sopra descritti sembrano non poter essere applicabili ai gatti, perché di natura sono molto più diffidenti dei cani, sia verso le polpette avvelenate che verso vipere e processionarie. Invece sono molto frequenti gli avvelenamenti da somministrazione di antiparassitari specifici per cani ai gatti, nella convinzione che possano essere equivalenti. Purtroppo in questi casi l’esito è spesso infausto. Pertanto è consigliabile seguire strettamente le indicazioni presenti sul foglio illustrativo del prodotto acquistato.
Martina Barbetti