Per la rubrica “Qui la zampa” vi proponiamo la storia fantastica di Bibo.

Ciao,

mi presento sono Bibo, così  mi chiamano tutti, il mio vero nome è Iuri, sono nato in provincia di Firenze nella notte di Santo Stefano (26 Dicembre) del 2017. Sono un Dobermann con il pedigree (non so cosa voglia dire)  sono tanto bello e anche buono. Appena nato fui adottato da una famiglia di Bologna, sono sincero, non ricordo molto della mia infanzia, so  di essere cresciuto in un grande giardino, libero (ma forse nemmeno tanto).

Nell’estate del 2020 i miei genitori mi riportarono nel luogo in cui nacqui, non so il perché , mi dissero che non potevano più tenermi, avevano dei problemi, non lo so se è vero o no, ma tant’è ritornai nella campagna fiorentina: bellissimo luogo, avevo tutti i pasti garantiti, però c’era qualcosa che mi mancava, non mi rendevo cosa fosse.

Una domenica di Ottobre dello stesso anno (2020) vennero a vedermi due “tizi”: lui pelato, di nome Riccardo, lei biondina, di nome Valentina e con se avevano, indovinate? Una Dobermann proprio come me, mi piaceva tanto tanto, mi dissero che era la mia sorella gemella e si chiama Irma, all’inizio, come forse sono un pò le donne, faceva la sostenuta non voleva giocare, insomma se la tirava un po’, poi pian piano si è sciolta e abbiamo corso insieme: è stato bellissimo!

La tragedia è sorta quando Riccardo, Valentina ed Irma stavano ripartendo, tragedia perché quel caro Riccardo mi mise una cosa al collo con una corda e mi portò  dentro la sua macchina: cosa voleva da me? Stava turbando la mia tranquillità.

Finalmente arrivammo a casa: ultimo piano di un palazzone al centro di Siena, e chi l’aveva mai saliti degli scalini? Anzi diciamo che non avevo mai visto uno scalino in vita mia, per arrivare in casa io e Riccardo ci mettemmo 2 ore e mezza un delirio, entrati dentro ci fu un altro ostacolo da superare: Irma, non voleva che entrassi in casa, mi aggredì, e anche Valentina sembrava contrariata dalla mia presenza.

Io ero relegato in un angolino, non potevo muovermi, appena respirare, perché Irma mi brontolava non capivo il motivo, ero disperato, volevo ritornare al mio posto natio, almeno mi muovevo e correvo, e poi Riccardo per portarmi fuori mi metteva quel cappio al collo e la corda, non lo sopportavo, un delirio, al terzo giorno qualcosa cambiò: Irma si presentò da me gioiosa e festante, mi portò in giro per tutta la casa, mi fece vedere la sua poltrona e i suoi giochi da quel giorno siamo diventati inseparabili.

I  mesi a seguire sono stati impegnativi, ci dovevamo abituare ad essere in quattro, adesso, oggi, posso affermare che siamo una famiglia, sì la mia famiglia. Riccardo e Valentina sono il mio babbo e la mia mamma, mi hanno curato, non vi ho detto che quando mi presero pesavo 25 KG. Adesso ne peso 37, i miei genitori hanno consultato un nutrizionista, insomma si sono presi cura di me, mi hanno anche viziato, ho assaggiato tante leccornie che prima non conoscevo: la mela, la cioccolata (anche se non dovrei nemmeno guardarla mi dicono), biscotti di ogni genere (anche questi vietatissimi), il pesce di cui sono molto ghiotto; mi proteggono, si sacrificano per me e mia sorella, ci portano sempre con loro, ovunque essi vadano, ho capito che la cosa più importante non è mangiare, mi mancava una cosa importante: L’Amore, quello vero e incondizionato che mi stanno dando i miei genitori, Valentina mi riempie di baci , un’emozione che non avevo mai provato nella vita, adesso mi chiama il suo bambolotto,  quando andiamo a letto io, lei ed Irma sono felice, peccato che poi si presenta Riccardo, però noi quattro stiamo bene,

Siamo Noi: una famiglia. La mia famiglia, che proteggerò sempre ogni giorno.

Bibo (e i suoi umani: Valentina Farnetani e Riccardo Manganelli)

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