Recentemente ho perduto mia moglie dopo una lunga malattia. Ho scritto mia moglie, ma forse avrei dovuto dire la mia compagna di vita, una vita che abbiamo trascorso insieme dai tempi del liceo, percorrendo gli stessi studi, lavorando insieme, vivendo insieme e tanto altro. Per me è stata una perdita enorme e molto dolorosa, un dolore che è tutt’ora presente dentro di me, ma che sento via via attutirsi attraverso il “lavoro del lutto”. È questa un’espressione che tutti conosciamo, che tutti usano a volte anche senza conoscerne in pieno il significato.

Fanno parte di questo lavoro le riflessioni che propongo anche qui su Sienasociale.it Ecco a seguire l’ultima

Ancora un primo del mese, impossibile non ricordare quell’inferno di due anni fa.

Non sarei sincero con me stesso e con chi legge se dicessi che è tutto come allora.
Gli angoli laceranti di tante immagini che ho ancora negli occhi si smussano un po’ e diventano meno taglienti. Mi sento e ti sento più tranquilla, il nostro rapporto si va assestando su una diversa routine nella quale siamo sideralmente distanti ma anche sempre vicini. Affiorano anche tanti ricordi belli e quanti ne abbiamo! il nostro piccolo tesoro di una vita passata insieme.

Io che sono sempre un po’ debole in questo, a volte continuo a chiedermi se mi hai davvero voluto bene e se la novità intercorsa nel frattempo non abbia magari modificato il tuo pensiero al proposito.

Avrei bisogno di sentirmelo dire, ma non dalle tante persone che me lo ripetono, ma proprio da te. Dentro di me sento di aver vissuto un grande amore, ma a volte temo che si possa trattare di un artificio del cuore e della memoria. Sono forse troppo ossessionato dall’oggettività anche laddove questa non ha tanto diritto di esistenza. Insomma, non c’è un ufficio dove ti rilasciano il certificato di grande amore, me ne devo proprio convincere ed affidarmi a quello che sento.

Ho in mente un episodio della nostra vita insieme che non racconterò mai a nessuno, ma quando ci ripenso, so che in quel momento ci siamo davvero voluti bene reciprocamente ed intensamente, di questo almeno sono certo.
Per un po’ me lo faccio bastare, e così vado avanti in questo pezzo di strada che mi resta da fare.

Ciao Paola.

Andrea Friscelli

Sienasociale.it ospita con estremo piacere le riflessioni del dottor Friscelli che ringraziamo per la disponibilità. Andrea Friscelli, psichiatra e psicoterapeuta ha lavorato per molti anni nel servizio di Psichiatria della locale ASL, è tuttora attivo anche nel Terzo Settore cittadino come fondatore della cooperativa sociale La Proposta (Orto de’ Pecci) di cui è stato per lunghi anni il presidente. Negli ultimi anni ha pubblicato alcuni libri e si dedica alla riflessione sui fatti felici o dolorosi della vita.

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