Oggi per la rubrica Qua la zampa, raccontiamo la storia un meticcio bianco e nero con un tratto distintivo sul musino: tanti pallini neri da meritarsi il nome di Fragola!
Sono nata e cresciuta con i cani e ognuno di loro mi ha accompagnato in varie fasi della vita, ognuno di loro ha avuto un ruolo importante e fondamentale e, ognuno di loro, ha avuto, ha e avrà sempre un posto speciale in un angolo del cuore.
Ricordo PUSCA, compagna di giochi d’infanzia, DIANA, la mamma pacioccona che ha dato alla luce STELLA, vissuta con me dal 1978 al 1993, amica e confidente dei primi amori adolescenziali.
Ma lei… FRAGOLA… ha avuto il ruolo principale, è stata l’attrice protagonista a cui il destino ha assegnato la responsabilità di aiutarmi a superare uno dei periodi più brutti della vita.
Era un caldo pomeriggio del giugno 1998 quando ho visto lei, chiusa in una piccola gabbia. Ci siamo guardate ed è stato subito Amore! Ho aperto lo sportello, mi è salita in braccio come a dirmi “portami via” ed io l’ho portata via. Non era un cane di razza, era un cane di quelli cosiddetti meticci, un incrocio tra un Setter ed un Border Collie.
Nera, zampine e collo bianco ed un musino bianco con tanti pallini che mi hanno fatto pensare ad una fragola. E da lì… il nome!
Eravamo tutti pazzi di lei. Era dolce, ubbidiente, bellissima… una compagna di vita perfetta.
Ed è stata ancora più perfetta quando, nel gennaio 1999, sono stata operata ad un melanoma. Lei non poteva sapere di cosa si trattasse ma sentiva che avevo bisogno di lei e non si è certo resa conto di quanto sia stata importante e mi abbia aiutato a superare quel momento con la sua presenza, la sua tenerezza ed il suo Amore incondizionato.
Ma poi… una sera del settembre 2007, durante la passeggiatina prima della nanna, la mia cucciola è stata aggredita da un Bulldog ed un Pastore tedesco.
Non scorderò mai la corsa dal veterinario, l’intervento, i giorni passati a curarla, medicarla, la speranza di salvarla. Ma lei non ce l’ha fatta, se n’è andata un pomeriggio d’ottobre, lasciando un vuoto incolmabile ed un dolore incancellabile!
Per sempre.
Spesso ci penso e la penso e alla sua immagine impressa nell’anima dico: “io ti ho salvato dalla gabbia, ma tu, mi hai salvato la vita!”
Luana