Aou Senese protagonista a Bologna al convegno “Umanizzazione e partecipazione attiva: due elementi fondamentali della cura”, organizzato dal Difensore Civico dell’Emilia Romagna e dall’Aou Modena.
Mettere al centro del percorso di cura la persona, dedicandole un’assistenza attenta non solo alla malattia, riduce il trauma del ricovero perché il paziente vive il percorso terapeutico e assistenziale sapendo di essere preso in cura da professionisti che non si occupano solo dell’aspetto sanitario ma anche di quello psicologico, assieme al volontariato. Il tema dell’umanizzazione delle cure è stato al centro del convegno organizzato a Bologna dal Difensore civico dell’Emilia Romagna, Guido Giusti, insieme all’ Azienda ospedaliero-universitaria di Modena e alla presenza dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, sempre più attenta a questi aspetti. Titolo dell’evento “Umanizzazione e partecipazione attiva: due elementi fondamentali della cura”: presentati durante l’appuntamento anche diversi percorsi attivati dall’AOU di Modena, affiancata dall’Aou Senese, protagonista dell’appuntamento con la partecipazione del direttore generale, il professor Antonio Barretta, che ha illustrato le diverse progettualità portate avanti sui temi dell’accoglienza e dell’umanizzazione delle cure, e del professor Andrea Pozza, psicologo, che ha presentato il progetto “Una marcia in +”, per i neoassunti all’ospedale Santa Maria alle Scotte, e “Connessi”, modalità di collaborazione con e per i pazienti affetti da malattia renale cronica.
«L’umanizzazione delle cure è per noi fondamentale – ha detto il professor Antonio Barretta -. La qualità delle cure non dipende dalla sola tecnica medica ma anche dalla qualità delle relazioni fra professionisti e pazienti oltre che da altri aspetti quali, ad esempio, l’attenzione agli ambienti di cura e a ogni altro dettaglio che può rendere meno gravoso il tempo trascorso all’interno delle strutture sanitarie. Supporto costante e prezioso per portare avanti un vero miglioramento continuo è quello offerto dalle associazioni di volontariato e dal comitato di partecipazione aziendale, con cui collaboriamo su tante progettualità. Con l’Azienda ospedaliero-universitaria di Modena stiamo lavorando proficuamente sull’umanizzazione delle cure – ha concluso Barretta -, consentendo un confronto fra esperienze che si rivelano un arricchimento reciproco».
«L’umanizzazione delle cure è per noi fondamentale – ha detto il professor Antonio Barretta -. La qualità delle cure non dipende dalla sola tecnica medica ma anche dalla qualità delle relazioni fra professionisti e pazienti oltre che da altri aspetti quali, ad esempio, l’attenzione agli ambienti di cura e a ogni altro dettaglio che può rendere meno gravoso il tempo trascorso all’interno delle strutture sanitarie. Supporto costante e prezioso per portare avanti un vero miglioramento continuo è quello offerto dalle associazioni di volontariato e dal comitato di partecipazione aziendale, con cui collaboriamo su tante progettualità. Con l’Azienda ospedaliero-universitaria di Modena stiamo lavorando proficuamente sull’umanizzazione delle cure – ha concluso Barretta -, consentendo un confronto fra esperienze che si rivelano un arricchimento reciproco».
«Il tema della tutela del malato è centrale anche nell’attività della difesa civica e i progetti attivati dall’Azienda ospedaliero-universitaria di Modena rappresentano un esempio virtuoso di difesa della salute del paziente. Si punta sull’unicità della persona malata, che viene affianca da professionisti, con un sostegno psicologico che coinvolge anche i familiari nella fase delicata della cura. Un modello che deve essere diffuso il più possibile, anche al di fuori dei confini regionali», ha sottolineato il Difensore civico dell’Emilia Romagna, Guido Giusti.
«Per portare avanti questa politica è risultato determinante essere un’organizzazione relazionale e aver favorito il coinvolgimento delle associazioni di volontariato – ha aggiunto il direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Modena, Claudio Vagnini -. A oggi abbiamo avviato 16 progetti di umanizzazione delle cure che vedono coinvolti oltre 3mila pazienti. È un impegno trasversale che va dall’accoglienza in ospedale alla continuità delle cure e coinvolge sia il paziente sia il sistema familiare di riferimento».
I progetti sono stati presentati da Carlo Alboni, Dilia Giuggioli, Massimo Dominici, Enza Palma e Alessandra Silvestri dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Modena. Sempre per l’Azienda ospedaliero universitaria di Modena sono intervenuti Lorenzo Broccoli, sull’approccio partecipativo alla cura, e Ivonne Pavignani, sul tema del volontariato coinvolto in questo tipo di progetti. Riguardo all’Aou Senese, Andrea Pozza ha presentato i progetti “Una marcia in +” e “Connessi”. Infine, per Marino Fardelli, presidente del Coordinamento dei difensori civici e Difensore civico della Regione Lazio, e Lucia Annibali, Difensore civico della Regione Toscana, i cittadini devono essere ascoltati e sostenuti, con il loro coinvolgimento nei processi decisionali, a partire dall’ambito, particolarmente delicato, della sanità.