Caro diario, questa volta racconto ai nostri lettori di un posto dove il tempo e le storie si sono fermate, qui all’Orto de’ Pecci: questo luogo è l’orto medievale, un piccolo pezzetto di terra situato nel parco in fondo alla valle.

Al suo interno, al centro, c’è un maestoso fico, i suoi rami così grandi e resistenti che sembrano attraversare i secoli, quasi a proteggere quel posto da presenze negative.

Il fico, del resto, è sempre al centro degli orti nel medioevo perché rappresenta il simbolo della vita.

In ogni lato e spazio del terreno ci sono coltivate le bellissime rose medievali, le erbe medicinali che un tempo si usavano come rimedi contro le malattie e malanni stagionali.

Poi ci sono le piante tintorie con le quali si coloravano la lana e le stoffe.

E infine ci trovate le piante orticole che servivano per cucinare, ma quelle medievali, intendiamoci: niente patate, pomodori o carote arancioni!

 

La sensazione che provo quando ci entro è di rimanere ferma in un tempo così lontano nel nostro passato, ma così vicino al nostro presente. E quelle rose, che profumano di un odore tanto familiare ricordano le favole che ci raccontavano da bambini, di grandi amori fra cavalieri e principesse che si giuravano fedeltà eterna.

 

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