Donatella Di Pietrantonio: “L’ età fragile” – Einaudi editore. Un romanzo da leggere tutto d’un fiato. L’opinione della nostra Marina Berti.
“L’ età fragile”, per ammissione dell’ autrice stessa, nasce sulla scorta del ricordo di un episodio di cronaca nera: l’omicidio, nel bosco di Mandra Castrata, nei pressi di passo San Leonardo, sul monte Morrone, in Abruzzo, di due ragazze e il ferimento di una terza, sopravvissuta alla mattanza commessa da un pastore macedone.
La narrazione della tragedia, dalla ricerca delle tre giovani scomparse fino alla condanna dell’assassino, si snoda come fil rouge in questo romanzo in cui la realtà interseca il racconto dei sentimenti, delle emozioni dell’ autrice al cospetto di quel mondo arcaico che conosce molto bene e che la attrae e, nel contempo, la respinge.
Le opere precedenti di Di Pietrantonio ruotavano tutte proprio attorno a questi sentimenti che diventavano il perno della narrazione.
In “Età fragile” si assiste ad un’ evoluzione della poetica che aveva finora caratterizzato l’ arte di questa scrittrice. Realtà, fiction e sentire profondo dell’ autrice si bilanciano in un gioco di chiaroscuri avvincenti, capaci di coinvolgere il lettore, trasferendolo in un mondo arcaico, in cui si muovono anche personaggi assolutamente contemporanei, come lo è la figlia ventenne della narratrice, portatrice delle fragilità dei millennials .
Il riferimento al presente, addirittura al periodo di lockdown dovuto al COVID, è solo uno dei riferimenti temporali che si alterna a quelli storici, sociali e culturali dell’epoca del misfatto, quando la narratrice era solo poco più che un’adolescente che trascorreva il suo tempo tra lo studio e i divertimenti semplici con gli amici che vivevano in quella campagna abruzzese, ancorata ad un tempo lontano.
La storia narrata inchioda il lettore in una lettura senza ostacoli, anche se la scrittura non è mai piana né banale.
L’autrice conosce bene lo strumento linguistico e lo utilizza per avvolgere chi legge in una vicenda lontana e vicina, sia nel tempo sia nello spazio.
Non sembra dunque inadeguata l’assegnazione a questo romanzo del Premio Strega 2024 che sancisce definitivamente la maturità artistica di Donatella Di Pietrantonio, protagonista nel panorama letterario italiano.
Marina Berti