Nella giornata di ieri 2 Agosto, giorno del perdono di Assisi, si è concluso il pellegrinaggio Interdiocesano al Santuario di Nostra Signora di Lourdes, organizzato dall’UNITALSI Toscana con le rispettive sottosezioni di Siena, Arezzo e Firenze, che ha visto la partecipazione delle Diocesi Sorelle di Siena e Montepulciano oltre alla presenza di pellegrini di altre diocesi della Toscana per un numero approssimativo di circa 350 partecipanti.

Sotto la guida Spirituale di S.E. Cardinale Augusto Paolo Lo Iudice, il pellegrinaggio si è svolto dal 29 luglio al 2 Agosto.

Un esperienza questa di Fede, Speranza e Carità. Molte sono state le occasioni di incontro e di preghiera: la Messa di Apertura del Pellegrinaggio, la Messa Internazionale, la processione e l’Adorazione Eucaristica, la tradizionale processione con i flambeaux, la via crucis e la Messa presso la grotta delle Apparizioni oltre alla Messa di chiusura del pellegrinaggio.

A questi si sono aggiunti numerose occasioni di preghiera e adorazione vissuti nella propria intimità o in piccoli gruppi.

Un vero fiume di gente, di pellegrini che si accostavano al Santuario e alla Grotta di Massabielle e che scorreva accanto al fiume Gave che sembrava anch’esso rendere omaggio alla Vergine di Nostra Signora di Lourdes.

Difficile fare un riassunto di queste giornate, indubbiamente intense nell’ emotività e nell’impegno fisico, allora più che fare un riassunto, forse è più opportuno evidenziare alcuni spunti di riflessione che ci hanno accompagnato in questo pellegrinaggio.

Innanzi tutto l’incontro con il Dolore e la Sofferenza; chi scrive può raccontare di volti segnati dalla malattia, ma non dalla disperazione. Chi va a Lourdes lascia la disperazione nelle proprie case e nei luoghi di cura, per ritrovare la Speranza alimentata dalla Fede e supportata dalla Carità.

Abbiamo vissuto l’esperienza della Croce, abbiamo camminato insieme a questi nostri fratelli, portando insieme a loro, per un breve momento della loro vita, la Croce loro e delle loro famiglie cercando di amarla.

Nel passaggio sotto la grotta di Massabielle ci siamo affidati, quasi aggrappati alla roccia della grotta delle apparizioni , “Benedetto il Signore, mia roccia,…Mia grazia e mia fortezza, mio rifugio e mia liberazione, mio scudo in cui confido” Sal 143

Ci siamo inchinati all’acqua della sorgente, “Sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna”. Molti di noi hanno fatto il rito dell’acqua in sostituzione del bagno nelle piscine .

Abbiamo esposto le nostre debolezze, le nostre fragilità, le nostre delusioni, probabilmente le nostre solitudini, con il timore di non essere ascoltati, quante volte abbiamo vissuto questi momenti anche nelle nostre famiglie o comunità.

Abbiamo adorato con la processione Eucaristica il Santissimo Sacramento sapendo che deve essere lui al centro della vita cristiana, Maria lo ha dimostrato e lo ha messo in atto, sin dal suo concepimento sin dalla sua visita a casa della cugina Santa Elisabetta e se noi abbiamo potuto partecipare a questo pellegrinaggio e se esistono luoghi di fede e di culto come questo, per rendere Omaggio a Maria, lo abbiamo fatto perché Maria stessa, per prima, si è messa in ascolto della Parola del suo Dio.

Perché solo mettendoci in ascolto, possiamo scoprire la sua voce profonda e rassicurante.

Non possiamo chiudere questa nostra riflessione senza mettere in risalto quanto evidenziato anche dal nostro Cardinale in questa intervista di cui alleghiamo il link

https://m.youtube.com/watch?v=2EzTa9rB610&sfnsn=scwspwa

Evidenziamo l’impegno dei nostri giovani volontari dell’UNITALSI, giovani e giovanissimi, molti di loro anche nella loro prima e nuova esperienza, i novizi appunto, che mettono a disposizione parte del loro tempo libero, sia durante l’anno che soprattutto durante l’estate, per dedicarsi al servizio dei più fragili, in quella che è la loro sfera, il loro modo di agire, passando dalla serietà di un servizio, all’attenzione di un malato, alla partecipazione sentita delle celebrazioni, alle manifestazione di gioia e spensieratezza per portare un sorriso a chi sta soffrendo.

Un mondo quello dei giovani che viene spesso messo all’indice per la loro superficialità, ma che probabilmente richiede attenzione nella concretezza della testimonianza e dei fatti.

Chiudiamo con i dovuti e sentiti ringraziamenti a chi effettivamente ha reso possibile la realizzazione di questo Pellegrinaggio, l’UNITALSI Toscana nella attenta partecipazione del suo Presidente Giampiero e delle sotto sezioni di Siena Arezzo e Firenze con i loro responsabili e in modo particolare a Chiara ideatrice di questo progetto che più volte ci ha preso per mano e condotto fino alla fine del pellegrinaggio.

Elena e Salvatore coniugi parrocchia San Bernardo Tolomei di Siena

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