In questi giorni fa caldo: è molto caldo. Affermazione alquanto banale come però può non esserlo il disagio che molti esperiscono in relazione ad un quotidiano vivere in una condizione climatica più torrida di quella invernale. Ma è davvero così? Esiste una relazione tra le elevate temperature e una percezione di una condizione di ridotto benessere psichico?
La prima cosa che ho notato spulciando tra gli studi condotti sull’argomento è che il caldo per a molti può risultare emotivamente spiacevole, fonte di maggiore fatica, di ulteriore stanchezza e stress (Noelke et al., 2016). Inoltre, sono ormai tanti gli studi che dimostrano come il caldo può avere impatto su diversi aspetti della nostra psiche, facendoci sentire più ansiosi, più irritabili, più impulsivi e con maggior difficoltà di concentrazione (Confalonieri, 2024).
Addirittura c’è chi ha dimostrato che le condizioni ambientali calde e lo stress termico possono aumentare la mortalità e la morbilità, influire negativamente sulla salute mentale, ridurre la capacità di lavoro fisico e le prestazioni motorie e cognitive (Ebi, et al., 2021). Quindi sulla base dei dati in mio possesso non posso che confermare l’idea (Liù, et al., 2021) di un’associazione positiva tra temperature ambientali elevate e/o ondate di calore e esiti negativi sulla salute mentale.
Tuttavia, sarà perché sono un’inguaribile romantica oppure semplicemente perché evito di espormi all’eccessiva calura (oggettivamente mi rende troppo nervosa per non dire “isterica”!!), preferisco pensare alla stagione del caldo come quella associata al momento delle ferie, del mare o delle passeggiate in montagna, degli amici e, per noi di Siena, del Palio. Tanto, girala di qua o girala di là, per come la vedo io, la natura umana è così straordinariamente complessa che potenzialmente tutto (e il contrario di tutto) può impattare negativamente sul nostro benessere. Ugualmente – e, per me, questa è la cosa più importante – abbiamo sempre e comunque la possibilità di trovare delle risorse per fronteggiare ciò che ci fa star male: sta a noi cercarle e vedere come utilizzarle!
Cristina Rigacci
(Psicologa e Psicoterapeuta)