Continua il viaggio della nostra Catia nel mondo cooperativo.
All’Orto de’ Pecci pare che tutto sia un po’ magico…
di Catia Prosperi
Caro diario, il viaggio continua e questa volta siamo accompagnati dalle parole delle persone speciali che lavorano qui e che, ogni giorno mettono anima e cuore in quello che fanno.
Loro trovano qui una dimensione e un luogo dove sentirsi sereni.
Nell’ ufficio c’è un ragazzo GG che, con il tempo, è diventato mio amico, il suo nome è Gabry.
Io, essendo così curiosa, ho fatto un po’ di domande sulla sua esperienza all’Orto de’ Pecci su come è arrivato qua, e l’ho fatto con mille attenzioni perché e’ una persona assai timida.
Come ci sei arrivato all’Orto de’ Pecci ?
“Sono arrivato qui all’Orto de’ Pecci tramite un inserimento lavorativo da Abbadia San Salvatore, il paese dove sono nato.”
Quale sensazione ti ha dato l’Orto la prima volta?
“Da una parte avevo un po’ di paura perché non sapevo come fare e cosa fare e cosa avrei trovato”.
E con gli anni come ti sei trovato?
“‘Con il passare del tempo, pian piano, ho imparato a conoscere i dipendenti e i miei colleghi. E ho visto come si lavora guardandoli, e ho trovato la mia stabilità e le mie paure sono sparite.
Che cosa ti è piaciuto di questo posto?
“Di questo posto mi hanno colpito sicuramente i suoi panorami, la bellezza della natura e la pace che mi ha trasmesso fin da subito.La cordialità e la gentilezza sono di casa qui, e i miei colleghi mi hanno insegnato molto”
Quale ruolo svolgi?
“Faccio l’assistente amministrativo, sono sempre a disposizione per i miei colleghi e per gli altri se hanno bisogno di guardare un file o di una carta intestata.
Sono molto bravo con i programmi informatici e quando capita traduco l’email in inglese o in altre lingue mandate dai clienti che prenotano le cene e i pranzi.
Parlo perfettamente, infatti, inglese, francese e spagnolo”.
Ti piace la tua realtà professione?
“Si mi piace molto questo lavoro, qui ho trovato la mia stabilità”.