Il rientro a scuola, dopo la pausa estiva, è sempre al centro di dibattiti o comunque confronti sul tema.
Quest’anno, poi, e non certamente per il primo, ha destato un vivace dibattito la proposta di ripresa delle attività didattiche alla data del 10 ottobre, facendo esplicito riferimento alle condizioni climatiche (soprattutto in alcune parti d’Italia) ed a quelle di aule e di edifici, non idonei ad una ripresa in stagione ancora calda. La proposta, come ben sappiamo, è rimasta tale.
Detto ciò, la riflessione cade indubbiamente sullo stato emotivo del rientro e sulla predisposizione a riprendere le attività.
A tal proposito, date le molte informazioni, più o meno attendibili, che circolano sul web può essere opportuno precisare quanto già nel 2016 fu riportato da una delibera dell’Ordine degli Psicologi dell’Emilia Romagna.
Ovvero che per molti giovani la ripresa dell’attività scolastica può essere anche più faticosa di come non lo sia per un adulto il rientro a lavoro.
Se il cambio di grado comporta una serie di nuove (e imprevedibili) relazioni interpersonali da vincere, la definizione del rapporto con i nuovi docenti come aspetti da non sottovalutare, anche nella continuità di grado entrano in gioco complessi meccanismi emozionali. «L’ansia da rientro, il dovere di rispettare orari precisi, ritornare a essere sottoposti a esami e verifiche continue, l’emozione di rivedere i propri compagni: tutto questo richiede un lavoro psicologico notevole». Tra gli studiosi c’è chi parla, per i giovani di una “sindrome da rientro” evidenziando tutti gli aspetti patologici o nocivi di tale possibile forma di sofferenza (Sirna, 2023).
Tuttavia è opportuno precisare che “Ogni studente reagirà a suo modo”, ci potrà essere qualcosa che preoccupa come, al contempo, qualcosa che dà gioia e motiva perché, del resto, l’esperienza umana (anche quella dei più giovani) non è riconducibile ad un solo aspetto: è “bella” perché variegata e non sempre generalizzabile ma molto molto soggettiva! (Camaioni, 199; Barone 2007). «In realtà vivo l’idea di tornare a scuola in maniera tranquilla: l’estate è sempre bella, ma l’emozione di tornare a scuola è unica!!» – così riferisce anche Sirio un 14enne “nostro amico”!
Inoltre, è importante ricordare che quando si parla di tornare a scuola non ci sono solo gli studenti. I docenti, infatti, che in realtà hanno già ripreso il primo di settembre (si tende ad omettere), dovranno districarsi fra attivita’ di accoglienza, conoscenza dei contesti classe, analisi dei bisogni didattico-formativi, organizzazione delle attività e varie disposizioni di ambito.
Solitamente la partenza coincide, per chi è del settore, anche con tali operazioni e si dipana per diverse settimane. “Anche” vuol dire che non è l’aspetto prevalente, ma si accompagna a quello emotivo ed emozionale di ripresa delle relazioni lavorative, che poi non lo sono sempre in modo esclusivo, e delle relazioni interpersonali con famiglie e studenti.
Sarebbe importante che questo periodo, per i docenti dicasi “Capodanno”, fosse vissuto serenamente, senza fretta, senza alcuna ansia, pur considerando che gli impegni e le responsabilità di avvio anno scolastico sono innegabilmente tante. Ma d’altra parte ogni ripresa ed ogni ripartenza porta con sé un carico di emozioni e di attese, e per il mondo della scuola, di tutto il personale, non solo il comparto docenti, non è diverso.
E’ giusto sottolineare che la scuola non è fatta solo dai docenti, ma da tutto il personale scolastico che contribuisce sempre, ed anche e soprattutto in questa fase iniziale, ad agevolare e favorire la ripresa e l’accoglienza di docenti, famiglie e studenti.
E dunque, come ogni anno, nelle nostre Istituzioni Scolastiche, tutti, ognuno per il proprio ruolo e la propria mansione, contribuirà a dare inizio a questo nuovo a.s. 2024 2025 che non sarà, come mai lo è stato, privo di difficoltà o rallentamenti ma si svilupperà parimenti al normale corso della vita, come deve essere, poiché la scuola rimane, sempre e comunque, fra le agenzie formative ed educative fondati del tessuto sociale. E proprio per questo, troverà senz’altro la chiave di lettura di questa nuova annualità.
Ergo, buona ripresa e buon inizio ai Dirigenti Scolastici, ai docenti, a tutto il personale della scuola, alle famiglie ed agli studenti, quelli che riprendono il proprio ciclo di studi e quelli che ne iniziano uno nuovo.
Che si riprenda con entusiasmo, pur vivo di realismo, contezza del tempo socio-educativo in cui ci troviamo e predisposizione a fare dell’educazione e della formazione la parte attiva della vita dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze.
Filomena Cataldo (insegnante), Cristina Rigacci (psicologa e psicoterapeuta) con uno speciale grazie a Sirio