Il progetto si svolge da settembre a dicembre nella splendida tenuta di Suvignano, strappata alla mafia nel 1983 da Giovanni Falcone e restituita alla collettività grazie all’Ente Terre della Regione Toscana.

Collaborazione tra istituzioni, competenze multidisciplinari e sostegno alle donne con cancro al seno. Questo, in sintesi, il cuore del progetto “Nuove Stagioni”, realizzato presso la tenuta di Suvignano e presentato ufficialmente nella sala della Legalità della tenuta, un luogo splendido e suggestivo strappato alla mafia nel 1983 grazie a Giovanni Falcone e restituito alla collettività nel 2019, ora controllata dall’Ente Terre della Regione Toscana.

“Nuove Stagioni” è un progetto che nasce con l’obiettivo di offrire alle donne con una diagnosi di carcinoma mammario e alle loro famiglie un luogo di ritrovo, supporto e condivisione, dove poter sviluppare insieme un progetto di agricoltura sociale, coltivando e progettando un orto e partecipando a incontri psicologici di meditazione in gruppo, applicata al contatto con la natura, con altre donne e i loro familiari.
L’iniziativa prevede lo sviluppo, all’interno della Tenuta Agricola di Suvignano, di un orto dove poter coltivare piante ed erbe aromatiche, grazie alla facilitazione di un tecnico agronomo. Inoltre, grazie al supporto del medico nutrizionista, sarà promossa la sana alimentazione con l’uso di erbe aromatiche e varietà di ortaggi ricchi di antiossidanti, per ricette sane ed equilibrate.
In questo ambiente saranno svolti anche incontri psicologici di gruppo basati sulle tecniche cognitivo-comportamentali della Mindfulness e incontri dedicati alla sana alimentazione.
L’integrazione dell’agricoltura sociale e dei gruppi psicologici si pone l’obiettivo di ridurre l’isolamento sociale e migliorare la qualità della vita delle pazienti e dei loro familiari. Ispirata dall’importanza di coinvolgere pazienti e reti di volontariato nei percorsi di umanizzazione delle cure, l’idea progettuale si caratterizza per un taglio multidisciplinare e nasce dalla collaborazione tra diverse competenze professionali e non solo dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, dell’Università di Siena, della Tenuta Agricola di Suvignano ed Ente Terre Regionali Toscane, del Comune di Monteroni d’Arbia e dell’associazione Serena Onlus che da anni opera sul territorio a sostegno delle donne che affrontano questa problematica, con il fondamentale sostegno della Regione Toscana. Il progetto andrà avanti fino a dicembre 2024.
«La diagnosi di un tumore può avere un effetto dirompente sulla vita di una persona e sulle sue relazioni – sottolinea il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani -. Si tende a sparire e a nascondersi. La buona medicina e buona sanità devono occuparsi anche di questo aspetto, di relazioni umane, e il progetto dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese va proprio in questa direzione, con il valore aggiunto di svolgersi all’interno di una tenuta che, strappata alla criminalità organizzata, è tornata un bene di tutti».
«Sono una sostenitrice dell’agricoltura sociale da sempre – ha detto la vicepresidente Stefania Saccardi –. Molti sono i progetti che abbiamo sostenuto in questo ambito e adesso mi fa piacere che la pratica venga introdotta anche alla tenuta di Suvignano, una delle nostre realtà a più alto valore etico oltre che paesaggistico, una pratica rivolta a una fetta di popolazione più fragile come le donne con malattie oncologiche al seno. Perché sicuramente l’esperienza dell’agricoltura sociale è positiva, offre un’opportunità di partecipazione attiva e migliora il benessere individuale; l’approccio di lavoro collettivo, a stretto contatto con la natura, è una modalità salubre che fornisce peraltro anche un grande sostegno psicologico».
«”Nuove stagioni” è un’esperienza all’avanguardia che contribuisce a rendere più umano un percorso complesso come quello della malattia oncologica – commenta l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini –. E’ grazie a progetti come questi che le pazienti e i loro familiari riescono a vivere la malattia con occhi diversi, superano la paura di un’eventuale ricaduta e trovano una migliore qualità della vita. In sanità la Toscana ha fatto dell’innovazione una vera e propria pratica diffusa che, come in questo caso, va oltre le mura dei presìdi e le articolazioni del sistema sanitario pubblico. Esprimo la mia soddisfazione e ringrazio la rete di soggetti che ha lavorato a questo importante progetto che diffonde salute e benessere tra le persone».
«Un progetto quello di “nuove stagioni” – afferma Gabriele Berni, sindaco di Monteroni d’Arbia – che riteniamo pieno di contenuti sia in campo sociale che sanitario. Per il comune è fondamentale partecipare a tali progetti, tramite i quali può meglio rappresentare la comunità Monteronese ed esprimere le proprie funzioni sul territorio. La sinergia con gli altri enti, la Regione Toscana, l’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, l’Università degli Studi di Siena, la Tenuta Agricola di Suvignano ed Ente Terre Regionali Toscane contribuisce a migliorare la nostra società; promuovendo un progetto innovativo in un luogo simbolo e rappresentativo di come l’unione e la collaborazione tra attori istituzionali può premiare il progresso ed il futuro per la nostra Società».
«Crediamo molto in questo progetto – dichiara Antonio Barretta, direttore generale Aou Senese – che vede una grande collaborazione tra ospedale, istituzioni e volontariato e, soprattutto, permette di migliorare l’accoglienza e l’umanizzazione delle cure, aspetti su cui l’ospedale Santa Maria alle Scotte sta investendo molto sia in termini di progettualità che di attenzione a tutti gli aspetti relazionali, sia con i pazienti che con i loro familiari e caregiver prima, durante e dopo il percorso di cura. Ci sono poi patologie, come quelle oncologiche, dove il rapporto tra pazienti e professionisti diventa molto stretto e dove i tempi di cura possono essere anche molto lunghi e, proprio grazie a questo progetto, possiamo dare supporto sia dal punto di vista psicologico, sia relazionale e anche nutrizionale, per tornare ad una vita sana e salutare. Inoltre è importante sottolineare che il progetto prende vita in un luogo simbolo, strappato alla mafia e riconsegnato ai cittadini, grazie anche alla Regione Toscana, ed è per noi motivo di grande soddisfazione aver coinvolto le nostre pazienti e il volontariato con cui collaboriamo quotidianamente».
«”Nuove Stagioni” è un esempio virtuoso di come la collaborazione tra istituzioni, competenze multidisciplinari e comunità possa trasformarsi in un potente strumento di supporto e guarigione – afferma Paola Piomboni, Presidente della Scuola di Medicina e Scienze della Salute e Delegata del Rettore alla Didattica – restituendo dignità e speranza a chi affronta la difficile battaglia contro il cancro al seno. Tuttavia non si tratta solo di un progetto terapeutico, ma di un vero e proprio percorso di empowerment per le donne, che vengono incoraggiate a riscoprire le proprie potenzialità e a ritrovare un senso di comunità e appartenenza. L’Università di Siena conferma il suo impegno non solo nella formazione e nella ricerca, ma anche nel promuovere iniziative che abbiano un impatto concreto sulla società, sostenendo la salute, il benessere e l’inclusione».
«Ente Terre dal 2019 sta lavorando insieme alla Regione Toscana per far crescere Suvignano, per ristrutturarla come azienda agricola e sostenerla nel percorso intrapreso per diventare un elemento significativo della promozione della cultura della legalità nella nostra regione, come riferimento anche nazionale nel settore della agricoltura – commenta Giovanni Sordi, direttore di Ente Terre di Regione Toscana -. La Regione ha investito importanti risorse sulla Tenuta, oltre 1,7 milioni di euro, necessari non solo per la messa in sicurezza di alcune strutture, ma anche per realizzare un Ostello capace di accogliere 39 persone, aperto ad Associazioni, Fondazioni, Scuole, Università che hanno come riferimento la formazione delle nuove generazioni, e per rendere fruibili anche due nuove sale riunioni. Questo progetto -conclude Sordi -, fortemente voluto da Ente Terre e da Suvignano, rivolto a donne che stanno affrontando un percorso di recupero a malattie, ha permesso di creare una importante rete di soggetti che collaborano insieme verso un obiettivo comune; la mia proposta è quella di far proseguire questa collaborazione anche in attività future».
«L’impegno della nostra Associazione va avanti da circa 30 anni – spiega Dafne Rossi, presidente dell’associazione Serena – e nasce inizialmente per le donne colpite da tumore al seno ma è ormai rivolto a tutte le donne con malattia oncologica. Questo progetto permette di fare gruppo, di stare insieme e “fare” insieme, aiutando a superare le difficoltà della malattia. Condividere con gli altri “un lavoro” fa sentire vivi, riavvicina alle cose della vita e fa riscoprire la creatività. Il supporto psicologico è di vitale importanza, le tecniche per il controllo dell’ansia, il rilassamento, riportano le donne ad una normalità che si perde durante la malattia che, purtroppo, restringe il mondo a poche cose, ansia dolore, solitudine, visite, controlli con la paura ogni volta di ricadere nel tunnel oscuro. Il benessere è importante nella vita di tutti e riavvicinarsi alla natura, stare insieme agli altri, usare le mani sentire il sole sulla pelle, vedere il sole, il cielo azzurro, il mistero della natura aiuta a ritrovare un equilibrio interiore che favorisce lo stare bene.»
Hanno partecipato all’apertura autorità, volontari, professionisti e le pazienti coinvolte nel progetto. Presenti: Stefania Saccardi, vicepresidente Regione Toscana; Simone Bezzini, assessore Diritto alla Salute, Regione Toscana; Gabriele Berni, sindaco Monteroni d’Arbia; Antonio Barretta, direttore generale Azienda ospedaliero-universitaria Senese; Paola Piomboni, Presidente della Scuola di Medicina e Scienze della Salute e Delegata del Rettore alla Didattica; Giovanni Sordi, direttore Ente Terre. Il progetto è stato presentato nel dettaglio da: Ada Fort, delegata alla ricerca DIISM Università di Siena, responsabile scientifico del progetto; Andrea Fagiolini, direttore DAI Salute Mentale e Organi di Senso Aou Senese e direttore della Scuola di Specializzazione in Psichiatria dell’Università di Siena; Andrea Bernini, medico UOC Chirurgia Oncologica della Mammella Aou Senese; Andrea Pozza, professore associato UOSA Psicologia Aou Senese; Dafne Rossi, presidente associazione Serena; Elia Renzi, agronomo paesaggista; Barbara Paolini, direttrice UOSA Dietetica e Nutrizione Clinica Aou Senese; David Baldo, ingegnere Dipartimento Ingegneria dell’Informazione e Scienze Matematiche Università di Siena, coordinatore delle attività di progetto.

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