Pubblichiamo il bellissimo testo che Maura Martellucci ha dedicato a Serafo il suo gatto scomparso qualche anno fa..

Mi capita sempre così ormai.

Apro gli occhi e realizzo, ancora una volta, sempre quando il giorno è passato, che un altro 22 settembre non c’è più.

Ho realizzato, di nuovo, solo ora, come se lo avessi rimosso, come si fa con i grandi dolori o con le grandi assenze o come si fa quando per te quelle assenze, in realtà, non ci sono.

Eri solo un gatto Serafo? Me lo hanno detto sai? Ma tra tutti tu eri davvero il mio gatto. Quello che mi capiva, mi rimproverava con uno sguardo. Mi teneva lo zampino nella mano nelle notti più difficili. Poi è stato il tempo di aprire quella mano e lasciar andare via il tuo zampino ma tu sei sempre qui. Anno dopo anno.

Ma ieri non ci ho pensato sai che era un 22? Non un attimo. Stanotte invece mi ero addormentata quando ho sentito la tua zampata. È l’ora di fare un palio, ho assurdamente pensato. Invece era solo il momento di tornare a realizzare che un altro giorno spartitempo era trascorso.

Mi hai sempre preservata dai dolori e così evidentemente continui a fare. E se si dice che il gatto di prima non ti lascia mai solo e così sceglie per te quello che verrà dopo e se pure tu hai fatto così (ma hai fatto codì) per questo, per MissRossella, grazie.

Un gatto cambia comunque la vita. Scegliere un gatto, talvolta, nasconde scelte di vita più profonde, scegliere di tenerlo anche solo nel cuore ne nasconde altre. E sì l’assenza è davvero la più forte delle presenze. Sia un’ora, sia un giorno, siano anni. E vale per ogni cosa che ami.

 

Iscriviti alla nostra newsletter per rimanere aggiornato sulle attività delle Associazioni del Territorio Senese

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi