Si chiama Pyramids questo negozio che fino a sera inoltrata propone prodotti alimentari di vario genere: anche italiani. In una città che cambia.
Sono quasi le 20.30 di un venerdì sera. Il centro di Siena si sta preparando al Natale 2024.
C’è aria di festa. Fa freddo però, non c’è molta gente in giro. I pochi temerari sono avvolti in sciarpe e ben scaldati da soprabiti imbottiti.
Le vetrine, colorate e luminose, propongono i regali e gli addobbi del periodo ma, considerata l’ora, le serrande sono abbassate.
Tranne una. Ahmed e’ indaffarato a controllare che tutto sia in ordine e a servire clienti.
Entra una famiglia chiedendo una Coca Cola. Dopo poco 4 ragazzi giovani: sono in cerca di dolciumi. Tutti italiani.
Osservo e penso che la città sta cambiando, il nostro Paese cambia. Cambia il mondo.
Ahmed mi sorride e mi spiega che ha prodotti internazionali, per la maggior parte africani, ma anche tanta merce italiana.
Negli scaffali noto pasta, olio di semi di chiara produzione nazionale.
Non ci sono alcolici.
“Il nostro punto vendita rispetta la nostra religione: niente alcolici o carne suina“.
Mi guardo in giro mentre un signore, che chiaramente ha poco tempo da perdere, acquista velocemente delle piadine e scappa via: “sono libanesi” mi spiega il protagonista di questa storia mostrandomi una confezione brillante.
Prendo il portafoglio: voglio comprarle per provarle.
Ahmed sorride e, in un italiano non perfetto ma comprensibile, mi fa capire che sono un regalo per me.
“Vieni a provare la nostra carne: tutta toscana” precisa prima di salutarmi.
Intanto ho conosciuto sua moglie madre di 3 bambini. Tutti e 5 vivono qui. A Siena.
Chiedo il permesso di fare una foto: questi sono 15 minuti che voglio raccontare penso in un solo istante.
Sono le 20.45 ed io sono stato in una macelleria egiziana, tra prodotti marocchini, libanesi e togolesi in un punto vendita a 2 passi da Camollia.
Forse, fino a pochi anni fa qualcosa di impensabile. Ora realtà.