Un gruppo di quindici donne di Chiusdino si sono unite in un progetto straordinario: realizzare due alberi di Natale unici, all’uncinetto, uno che per la piazzetta delle scuola media e un altro da donare ai nostri anziani alla RSA S. Pertini.
“Il Filo che Unisce”, questo il nome del gruppo, nasce circa un anno fa dal semplice quanto sincero desiderio di stare insieme nelle fredde giornate invernali.
La passione comune per l’uncinetto ha dato il via agli incontri, grazie anche alla messa a disposizione di una stanza a loro dedicata da parte del Comune di Chiusdino.
Quasi immediatamente emerge la volontà di dare e di realizzare qualcosa per il proprio paese.
E così nasce l’idea dell’albero di Natale.
Questo progetto è un gesto d’amore che abbraccia un’intera comunità. E’ infatti l’intera comunità che, saputo del progetto, ha raccolto e donato centinaia di gomitoli di lana. Lana tirata fuori dagli armadi, gomitoli nuovi e “mattonelle” già fatte! Una grande risposta!
Gli alberi, bellissimi, scaldano in questo periodo il corpo e il cuore degli abitanti del paese, ma anche di chi guarda a questa tradizione con ammirazione intrecciando non solo fili, ma storie e legami.
E’ un lavoro straordinario di uncinetto, un albero di Natale alto oltre quattro metri con la bellezza di quasi 1000 mattonelle, ognuna delle quali ha dietro una mano che l’ha tessuta e una storia che la racconta.
L’uncinetto è arte di pazienza, costanza e calma, abilità silenziosa ma fatta apposta per essere socializzata, insegnata, tramandata da nonna a nipote, di madre in figlia.
Quando a unire non c’erano i social-network, non era raro vedere gruppi di donne in cerchio, sedute, a sferruzzare veloci e determinate, dando vita a merletti, copritavola, coperte, passamaneria. Così come ancor meno raro era trovarle sedute sull’uscio in compagnia di tanti gomitoli e di piccoli ferri uncinati che, insieme a mani sapienti, sembrano gli ingredienti di una magia dal sapore vintage.
Queste donne, non sono solo madri e nonne, sono la coscienza popolare, il collante che tiene unita la comunità, la prova tangibile di come un gesto collettivo possa trasformarsi in un messaggio potente.
La grande forza del contenitore di esperienze che “Il Filo che Unisce” ha fornito è proprio questa: trasformare una tradizione antica come modo per incontrarsi, stringere rapporti di vicinanza e amicizia e consentire di mantenere in vita il tessuto umano del paese.
Ad oggi stanno già lavorando al prossimo progetto…
Sara Tommasi Baldi