Inaugurata “Casa dolce casa” un’abitazione speciale dove persone fragili potranno sperimentare percorsi di indipendenza e autodeterminazione. Le parole dell’assessore al sociale del comune di Siena, Micaela Papi,  e quelle di una operatrice,  Sofia Ricchigiani.

 

Un grande giorno. L’assessore Papi, evidenzia: “oggi abbiamo inaugurato “Casa dolce casa” in via del Romitorio, un luogo davvero speciale che ora è la casa di Giulia, Andrea, Matteo e un altro Andrea, ragazzi straordinari con sindrome di Down. Il nome di questo progetto non poteva essere più azzeccato: la gentilezza e l’entusiasmo con cui ci hanno accolto hanno reso luminosa anche questa grigia giornata di dicembre.

“Casa dolce casa” è molto più di un appartamento: è il simbolo di un percorso di autonomia e inclusione sociale, nato grazie all’impegno dell’associazione A.SE.DO. e al fondamentale supporto di Si-Siena sociale. Qui i ragazzi vivono gestendo con autonomia la loro quotidianità e i loro lavori, dimostrando che, con il giusto supporto, è possibile superare ogni barriera.

Un ringraziamento speciale va a Francesco Nencini, presidente di A.SE.DO., che da anni lavora instancabilmente per offrire alle famiglie e alle persone con sindrome di Down opportunità concrete di crescita e integrazione.”

I concetti di Sofia Ricchigiani emozionano: “da oggi Casa Dolce Casa, la nostra rivoluzione silenziosa, è per sempre

Quando tre anni fa siamo passati da essere amici a coinquilini nessuno poteva immaginare dove saremo arrivati.

Dovevano essere solo quattro mesi, di più sarebbe stato troppo per i ragazzi, per i genitori e per noi operatori.

Il prosieguo è stato tutto così naturale che non ha avuto bisogno di troppi pensieri, così siamo arrivati ad oggi.

Da quell’ 8 gennaio 2022 abbiamo percorso tante strade, fatto innumerevoli traslochi, atteso e gioito al più piccolo cambiamento, sperimentato l’impotenza di fronte ai momenti no e spronato ogni singola evoluzione.

Giulia, Andrea, Matteo e Andrea hanno il loro appartamento. È stato un cambiamento catastrofico, con tutte le paure e la speranza insista in esso.

Tutto ciò è stato possibile grazie alla motivazione dei ragazzi, ad una stretta sinergia con le istituzioni, a due folli associazioni che ci hanno creduto fino in fondo ma soprattutto grazie alle famiglie che hanno deciso di fidarsi e affidarsi“.

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