Pubblichiamo una riflessione di Federica Scaglioso che ha trovato un modo originale per dare una mano alla natura.
Due giorni fa ho adottato un nido. Sì, la cosa fa un po’ sorridere, per più di un motivo, e a molte persone.
In questo caso l’adozione di un nido consiste nel pagare una piccola cifra annuale di pochi euro per avere la possibilità di osservare quello che accade in un nido a cassetta postale, sistemato in un bosco in una posizione ben chiara e definita, attraverso una piccola telecamera che cattura i movimenti delle piccole creature che lo visitano o ci si accomodano come alloggio.
Leggendo le recensioni, ho scoperto che, oltre ai soliti malfidati, ci sono anche coloro che si irritano se il nido non offre lo spettacolo che si aspettano, perché magari nessun uccellino decide di porre lì la sua dimora. La natura a comando, insomma, si vuole. E non basta che l’adozione , in caso di nido rimasto vuoto, venga offerta gratuitamente anche per l’ anno successivo.
Io sono molto orgogliosa del mio nido. Ogni sera guardo il video per sapere se un piccolino vi si è messo dentro, al riparo, anche solo per quella notte.
A primavera alcuni nidi diventeranno dimore fisse degli uccellini. Altri invece non verranno scelti.
“Scegli me, scegli me!” Vorrei sussurrare suadente a ogni bestiolina che passa. Ma non mi può sentire.
Se il nido resterà vuoto a primavera, ci resterò un po’ male. Ma la natura non è in vendita così , quindi va bene. E i 13 euro resteranno comunque spesi bene.