Riceviamo e pubblichiamo un appello di Vanna Galli, presidente di QuaViO odv, la realtà che a Siena e provincia si occupa di cure palliative. Proviamo ad aiutare un uomo che, fino ad ora, ha trovato molte porte chiuse.

Abbiamo conosciuto R. a seguito di una segnalazione della nostra psicologa dottoressa Debora Niccolini.

L’uomo, collaboratore domestico da tre anni in una fattoria di Buonconvento, di 53 anni, proveniente dallo Sry Lanka, stabilitosi in Italia come domestico e badante convivente da sedici anni, da circa un anno, è stato colpito da una forma grave di patologia oncologica.

Finché ha potuto ha continuato a lavorare presso il datore di lavoro, ma a un certo momento le sue condizioni non glielo hanno più permesso.

Il suo contratto di lavoro gli consentiva il diritto a 45 giorni di malattia prima della sua decadenza, che comunque doveva essere richiesta dal datore di lavoro. 

Il tempo, purtroppo, e’ passato.

Per il buon cuore di chi l’aveva assunto, R. è rimasto ospite del proprietario della fattoria.

Per varie vicende, il malato non ha mai percepito denari né per la malattia, né per l’ invalidità che non era stata certificata.

Nel frattempo si sono aggravate le sue condizioni di salute e lui ha chiesto il ricongiungimento familiare: speriamo prima possibile, rivedrà  sua moglie anche se entrambi non avranno un tetto che li accolga. 

La QuaViO si sta spendendo per questa persona in mille modi, a partire dai contatti con l’assistente sociale di riferimento per il pacco alimentare, con il medico di medicina generale per l’avvio delle pratiche di invalidità e di accompagnamento, per sostenerlo nei viaggi verso e dall’ ospedale, per fargli avere un sostegno economico, grazie alla richiesta fatta al Microcredito di Solidarietà, che ha già erogato 2000€ al malato, per consentirgli di pagare il biglietto aereo alla moglie.

Ma ora la cosa peggiore è che questa persona, dalla prima decade di febbraio, non avrà un alloggio. Ne abbiamo parlato con Assessore, Assistente sociale, con Parroci, con Caritas locale, con Misericordia con associazioni. Non si trova una soluzione.

Troveremo mai, come associazione QuaViO, anime buone che vogliano dare una mano in questo senso?”.

Lasciamo l’interrogativo a voi lettori sperando di dare alla presidente una bella notizia…

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