A Nottola un evento di formazione sulla corretta somministrazione dei farmaci nelle Cure palliative

Tanti professionisti si sono confrontati nella giornata promossa dalla Zona Distretto Amiata Senese, Val d’Orcia e Valdichiana Senese

Ieri 20 febbraio, l’auditorium dell’ospedale di Nottola ha ospitato un’importante occasione di aggiornamento e confronto per i professionisti sanitari che operano nell’ambito delle cure palliative. L’evento formativo “La corretta somministrazione di farmaci in cure palliative”, promosso dalla Zona Distretto Amiata Senese, Val d’Orcia e Valdichiana Senese e organizzato dalla responsabile Infermieristica dell’area territoriale Valdichiana Senese Roberta Canapini, ha visto la partecipazione di numerosi operatori sanitari, tra medici e infermieri, a testimonianza della crescente attenzione verso la gestione appropriata della terapia farmacologica nei pazienti in fase avanzata di malattia.

Durante la giornata, sono stati affrontati aspetti fondamentali legati all’uso dei farmaci in cure palliative, con un focus sulle indicazioni cliniche, le modalità e le normative di riferimento, le migliori pratiche cliniche e le strategie per garantire un’assistenza efficace e rispettosa della dignità del paziente.

Attraverso un approccio multidisciplinare, l’evento ha fornito strumenti pratici e aggiornamenti scientifici per migliorare la qualità della presa in carico del paziente nelle fasi più critiche della malattia. Particolare attenzione è stata dedicata alla corretta somministrazione dei farmaci per il controllo del dolore e dei sintomi più complessi, nell’ottica di un’assistenza che metta sempre al centro la persona e i suoi bisogni.

«Le cure palliative rappresentano un pilastro essenziale per garantire dignità e qualità di vita ai pazienti in tutte le fasi del percorso evolutivo di una malattia inguaribile e, in particolare, in quella più delicata del fine vita, – dichiara la direttrice sanitaria Asl Tse Assunta De Luca. – Formazione e aggiornamento continuo sono fondamentali per supportare gli operatori sanitari e migliorare l’efficacia degli interventi».

«Promuovere la cultura delle cure palliative, – sottolinea la direttrice del Dipartimento del Territorio CTS Sanità territoriale Anna Beltrano, – significa rafforzare un modello assistenziale basato sull’umanizzazione delle cure e sul supporto ai pazienti e alle loro famiglie. Questo evento è un segnale concreto della nostra attenzione a queste tematiche fondamentali».

«Questo evento rappresenta un passo fondamentale nella formazione continua degli operatori sanitari impegnati nelle cure palliative, – afferma la coordinatrice della Rete aziendale di Cure palliative Asl Tse Concetta Liberatore. – La gestione adeguata della terapia farmacologica è un elemento essenziale per garantire ai pazienti un approccio appropriato alla gestione dei sintomi e una risposta ai loro bisogni. Il nostro obiettivo è continuare a rafforzare il valore delle cure palliative sul territorio, sviluppando percorsi assistenziali sempre più integrati ed efficaci».

L’incontro si inserisce in un più ampio percorso formativo promosso dalla Asl Toscana Sud Est, volto a garantire un miglioramento continuo delle competenze degli operatori sanitari nel campo delle cure palliative. Nell’ambito del piano di rete recentemente approvato, è prevista una serie di incontri e eventi di grande interesse, che approfondiranno vari aspetti di questa disciplina emergente e innovativa. Le cure palliative si configurano sempre più come un approccio che non solo mira a garantire una qualità di vita adeguata ai pazienti, ma anche a supportare le famiglie in modo efficace.

Grazie a queste nuove strategie, l’obiettivo è quello di offrire interventi precoci e mirati che, oltre a migliorare il benessere complessivo, possano contribuire, in alcuni casi, a un aumento della sopravvivenza. Questo nuovo paradigma sottolinea come le cure palliative non siano esclusivamente legate alla fase terminale della malattia, ma rappresentino un’opportunità concreta per migliorare la qualità della vita, fin dalle prime fasi della diagnosi di una patologia grave.

 

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