Un’importante occasione di riflessione sulla tradizione culinaria italiana, che ha registrato il tutto esaurito al Teatro dei Rozzi con protagonisti lo chef Massimo Bottura e il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.

Una serata di grande partecipazione ha visto il Teatro dei Rozzi gremito per l’atteso talk sulla Cucina Italiana, protagonista del Qualivita Festival.

A dare il via all’evento è stato Mauro Rosati, direttore della Fondazione Qualivita, che ha ripercorso i 25 anni di attività della fondazione, salutando i protagonisti dell’incontro: lo chef Massimo Bottura, icona internazionale dell’alta cucina e ambasciatore della tradizione italiana nel mondo, e il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.

Il confronto ha offerto uno spaccato sul valore culturale del cibo, non solo come espressione del gusto, ma anche come strumento di inclusione sociale, sostenibilità e salvaguardia delle tradizioni territoriali.

Massimo Bottura ha raccontato la sua esperienza alla guida dell’Osteria Francescana, tre stelle Michelin, sottolineando come l’innovazione in cucina non possa prescindere da una profonda conoscenza delle radici culturali e della storia gastronomica italiana. “Conosco tutto e mi dimentico di tutto”, ha dichiarato Bottura, spiegando l’importanza di reinterpretare il passato con spirito critico. “Parto dal passato e lo guardo in chiave critica, non nostalgica. In questo modo riesco a prendere il meglio di ieri e portarlo nel futuro. Questo è il segreto che metto in pratica ogni giorno all’Osteria Francescana“.

Durante l’incontro si è parlato anche della sfida per il riconoscimento della cucina italiana a patrimonio dell’UNESCO. Il ministro Lollobrigida ha sottolineato l’importanza di proteggere la cucina italiana nella sua essenza più autentica: “La nostra cucina è un rito, un insieme di abitudini e contaminazioni culturali, frutto del passaggio di popoli che hanno lasciato tracce nel nostro territorio”.
Alla domanda su come viva l’errore e cosa abbia rappresentato nella sua carriera, Bottura ha risposto: “L’errore è qualcosa di fondamentale. Può diventare una grande opportunità, perché lungo la strada della creatività c’è sempre un inciampo e quell’inciampo può trasformarsi in qualcosa di nuovo”. Ha ricordato il suo iconico piatto “Oops mi è caduta la crostatina al limone” nato proprio da un errore e diventato un simbolo della sua filosofia culinaria.

Infine, alla domanda sul perché consigliare ad un giovane, di fronte alla sua sfida del futuro, di fare l’agricoltore, Lollobrigida ha sottolineato che: “Non è ai giovani che va consigliato. Uno decide di fare l’agricoltore, o fare una delle attività legata alla filiera della ristorazione perché ha passione per farlo. Quello che dobbiamo fare è il contrario, è consigliare alla nostra società di riconoscere negli artigiani o negli imprenditori di questi settori la stima e il rispetto che per anni non è stato attribuito in modo consono. Oggi l’agricoltura è ricchezza”.

La serata si è conclusa tra applausi e domande dei ragazzi dell’Istituto alberghiero e agrario Ricasoli, che hanno ricevuto un riconoscimento dal Ministro e, a fine evento, è stato conferito allo chef Bottura il Premio Nazionale Qualivita per il suo contributo alla diffusione e al successo delle produzioni agroalimentari DOP IGP.

Yasmina Nunziata

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