“Istituzioni, volontari, cittadini si sono resi conto che la nostra città di Siena è uno dei più ambiti approdi per i profughi della rotta balcanica. Ormai il tam tam che a Siena c’è possibilità di una sistemazione meno dolorosa di altri parti, si è ovunque diffuso” sono le parole di Don Doriano Giorgio Carraro, responsabile del servizio pastorale migranti Arcidiocesi di Siena. Intanto 3 appuntamenti per riflettere sul tema delle migrazioni.
Domenica 24 settembre ricorreva la 109ma Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, dal titolo “LIBERI DI SCEGLIERE SE MIGRARE I RESTARE.
L’Arcidiocesi ha scelto di non organizzare un appuntamento specifico, ma di promuovere l’argomento con tre incontri:
• Uno musicale e artistico in ricordo di tutte le vittime delle guerre e delle rotte migratorie, che si terrà domenica 29 ottobre ore 16 chiesa di San Cirino in Abbadia a Isola di Monteriggioni.
• uno sui profughi della rotta balcanica che approdano ancora numerosi a Siena e la proiezione del documentario “Trieste è bella di notte” ( diretto da Matteo Calore, Stefano Collizzolli, Andrea Segre durata 75 minuti). Domenica 12 novembre, ore 15 dopo il pranzo alla Santissima Annunziata in occasione della Giornata mondiale dei Poveri.
• Un incontro di amicizia e condivisione con i sacerdoti, i religiosi e le religiose provenienti dall’ estero, inseriti nella nostra Arcidiocesi, a cui seguirà un momento conviviale, sabato 9 dicembre ore 11 a Montarioso (Monteriggioni).
Don Doriano Giorgio Carraro, responsabile del servizio pastorale migranti Arcidiocesi di Siena fa il punto della situazione:
“Istituzioni, volontari, cittadini si sono resi conto che la nostra città di Siena è uno dei più ambiti approdi per i profughi della rotta balcanica. Ormai il tam tam che a Siena c’è possibilità di una sistemazione meno dolorosa di altri parti, si è ovunque diffuso”.
“In attesa di venire identificati in Questura – aggiunge – e di venire chiamati per formalizzare la domanda della protezione internazionale, essi dormono prevalentemente in ricoveri precari e nei parcheggi sotterranei della Città”. Secondo i dati della Questura, sono circa 200 i profughi identificati in attesa di verbalizzare il C3 per richiedere la protezione internazionale. Di questi duecento circa 40 sono ospitati in strutture della Caritas, 25 a Montalbuccio”.
“Cerchiamo di avvicinarli – sottolinea- per capire se c’è qualche criticità e così indirizzarli alla Corte dei Miracoli e alla Caritas che erogano assistenza di base, alla San Vincenzo (mensa, docce, abbigliamento)”.
“La nostra chiesa di Siena ed anche il Comune di Siena – aggiunge – hanno messo a disposizione dei dormitori… ma sono già saturi perché ai 200 profughi che sono arrivati negli ultimi mesi dal confine sloveno (rotta balcanica) vanno aggiunti i 500 profughi provenienti dalla Libia e Tunisia, arrivati a Siena tra luglio e settembre: un numero così alto che di solito si spalmava nell’arco di dieci anni che ora sta mettendo a dura prova le Istituzioni locali. Tra questi ci sono una cinquantina di minori non accompagnati .
“Questi tre appuntamenti che abbiamo programmato – conclude – servono a fare il punto come comunità sull’accoglienza, sulle sue criticità, ma anche sulla grande solidarietà che la Chiesa senese esprime in silenzio”.