Per il 5 ottobre celebriamo la “Giornata mondiale dell’ insegnante”: alla mia Prof, un grazie con colpevole ritardo. Il ricordo per un’insegnante che non c’e’ più di Marina Berti. “Da adolescente non l’ho apprezzata come forse avrei dovuto, anche se oggi insegno le sue materie come me le ha fatte conoscere e amare lei”.
Ci sono persone che silenziosamente entrano nella vita degli altri. Qualcuno lascia un’impronta positiva altri negativa. Attraversano le nostre vite e volano via.
Una professoressa ha attraversato la mia, da insegnante di italiano e di letteratura, al liceo. La ricordo piccola e severa, forse un po’ rigida, ma sempre onesta intellettualmente. Sapeva qual era il suo ruolo: nonostante la sua giovane età, non era un’amica; era la nostra prof di italiano.
Da adolescente non l’ho apprezzata come forse avrei dovuto, anche se oggi insegno le sue materie come me le ha fatte conoscere e amare lei. Conseguito il diploma di maturità, ho voltato pagina e di lei non ho più parlato neppure con le vecchie compagne di scuola. Non ho saputo dei suoi studi e neanche della sua attività da benefattrice. Era svanita dai miei pensieri, nonostante la mia attività attuale, che ruota intorno alle lettere, e che, sicuramente, ha a che vedere con i suoi insegnamenti.
Non ho saputo nulla di lei fino a quando un anno fa ho scoperto che continua ad essere una benefattrice, nonostante la sua vita sia fuggita via, per un incidente. Ha lasciato tutto ciò che aveva ai poveri, perché ogni giorno possano essere sfamati. Mi sono tornati alla mente il suo volto, il grembiule nero, con il colletto bianco, che indossava quando entrava in classe, la capigliatura d’altri tempi che me la faceva sentire lontana, nonostante di anni più di me ne avesse davvero pochi. Mi è tornata in mente la mia impertinenza di adolescente presuntuosa che mi faceva sentire superiore.
Vorrei aver capito di più e meglio quella persona che ora ho scoperto essere stata silenziosamente eccezionale. Oggi non credo di avere il diritto neppure di pronunciare il suo nome, tanto mi sento infinitamente più piccola di lei. Sono però, seppur in ritardo, felice che proprio lei sia stata la mia prof.
Marina Berti
Nella foto 1° liceo linguistico Istituto Santa Dorotea di Genova, a.s. 1975. A destra la Professoressa Sandra Arosio