Avevamo già conosciuto il buon cuore di Andrea Avella nel ruolo di presidente dell’Associazione Nuova Vita di Mantova che si occupa di preparare e distribuire pacchi per il banco alimentare a circa 400 persone tra italiani e stranieri. Poi abbiamo raccontato del suo impegno nelle missioni tra le quali non ultima, l’alluvione in Emilia-Romagna in cui con solo uno zaino in spalla e carico di buona volontà, si è recato per aiutare i cittadini coinvolti. Ma non è finita qui.

Il 20 settembre scorso, non appena è stato possibile, Andrea è partito per il Marocco per aiutare la popolazione che ha subìto un terremoto di proporzioni devastanti, causando la morte di oltre 2800 persone e migliaia di feriti nei pressi della catena montuosa dell’Alto Atlante, a circa 70 chilometri a sud-ovest di Marrakesh.

La missione è stata organizzata da Humanitarian Project di Milano, un’organizzazione no-profit che si occupa di realizzare progetti di cooperazione allo sviluppo e all’aiuto umanitario, di cui Andrea è volontario “sono partito dall’aeroporto di Bergamo carico di emozione, non immaginando cosa potermi aspettare; all’arrivo ho trovato altri 4/5 volontari dell’associazione già presenti sul posto, ad accogliermi. Quando siamo arrivati a destinazione, siamo rimasti sconvolti nel vedere tutte quelle macerie e gli abitanti, che avevano letteralmente perso tutto, dormire in tende all’aperto perché di strutture più accoglienti come ad esempio i container che vengono predisposti per le zone terremotate, non ce n’erano”.

Andrea ci racconta di aver dormito lui stesso nelle tende marocchine e che ogni giorno si recava col gruppo di volontari in villaggi diversi per distribuire pacchi contenenti cibo e coperte e incontrando persone che, nonostante fossero devastate da quanto accaduto, non mancavano mai di accoglierli con pane, marmellate, olio e the.

Mi ha meravigliato il gran senso di rispetto e dell’onore che avevano nei nostri confronti uniti ad un’estrema educazione riscontrata in ognuno di essi. Le giornate trascorrevano restando insieme perché le persone sentivano il bisogno di parlare e di raccontarsi, confidando paure ed incertezze. E poi si pregava, si pregava tanto… Abbiamo voluto portare anche giochi, palloncini e caramelle ai bambini per tentare di allietare questi momenti difficili e tormentati. Per cultura e religione, le donne dovevano restare col volto coperto e con loro abbiamo avuto poche possibilità di relazione, ma abbiamo fatto tutto ciò che si è potuto, con amore e solidarietà”.

Andrea tiene a sottolineare come da questa esperienza ciò che ha ricevuto e che si è portato a casa, è molto di più rispetto a ciò che ha fatto “ho imparato tanto dalla loro solarità nonostante la situazione; ho imparato il senso dell’accoglienza, lo spirito di unione ed il rispetto che hanno nell’onorare le persone che giungono per offrire aiuto”.

Ancora una volta ringrazio Andrea ed il suo immenso cuore che sono certa essere già pronto per la prossima missione di bene!

Per tutti coloro che volessero dare una mano alla popolazione terremotata, Humanitarian ha aperto un c/c sul quale poter fare delle donazioni: IT75X0306909606100000142946 – causale: libera donazione Marocco.

per saperne di più

https://www.avsi.org/en/what-we-do/countries/italy

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